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MONDO

Riunione in Slovenia

Afghanistan. Di Maio: "Evitare esodo di massa verso l'Ue"

Nel meeting tra i ministri degli Esteri Ue emersa una linea chiara e comune dei 27 nei confronti dei talebani, che si sostanzia in cinque priorità 

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di Tiziana Di Giovannandrea
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, al termine della riunione dei ministri degli Esteri Ue in Slovenia a Gymnich, prima di partire per una missione nella regione, in Qatar, Uzbekistan, Tagikistan e Pakistan ha dichiarato: ''Dobbiamo evitare un esodo di massa'' dall'Afghanistan ''verso i Paesi dell'Europa''. ''Dobbiamo permettere ai cittadini afghani che vogliono lasciare l'Afghanistan un passaggio sicuro'', spiegando che ''l'obiettivo del mio viaggio nella regione ha l'obiettivo, come Italia, di valutare come aiutare il popolo afghano e i Paesi confinanti in modo da poter gestire in loco i flussi migratori''. 

L'obiettivo dell'Italia e dell'Unione europea è "aiutare il popolo afghano e i Paesi confinanti lì; fare in modo di poter gestire insieme, in loco, quelli che sono i flussi migratori e che possono diventare un esodo di massa verso l'Europa. Dobbiamo evitarlo e dobbiamo farlo sostenendo i progetti Onu e anche i progetti italiani di cooperazione". 

L'Unione europea "dovrà necessariamente essere presente in Afghanistan e nella regione per tutelare il popolo afghano e per tutelare anche gli interesse dei Paesi limitrofi che si preparano a gestire una crisi molto complicata e che non possono essere lasciati soli" ha ribadito Il ministro degli Esteri Di Maio, specificando "Siamo pronti a convertire i soldi che utilizzavamo per la formazione dell'esercito afghano in progetti di cooperazione e sviluppo con il Pakistan, Tagikistan, Uzbekistan, e con altri Paesi della regione per gestire le migliaia di cittadini afghani che stanno lasciando il Paese e stanno andando verso gli Stati confinati", ha aggiunto Di Maio.

Il ministro degli Esteri ha riassunto la riunione in Slovenia sull'Afghanistan affermando come sia emersa "una linea chiara e comune dei 27" nei confronti dei talebani che può essere sintetizzata in cinque priorità: contrastare la proliferazione del terrorismo; tutelare i diritti umani, in particolare delle donne; formare un governo "inclusivo" a Kabul; garantire un pieno accesso al paese delle agenzie umanitarie; permettere ai cittadini afghani che lo vogliano di andare via attraverso "un passaggio sicuro".

Anche Josep Borrell, l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, a margine della riunione dei ministri degli Esteri a Gymnich, in Slovenia su Twitter ha scritto di come: "La misura dell'impegno dell'Unione europea con i nuovi detentori del potere afghani, compresa la cooperazione allo sviluppo, dipenderà dal rispetto delle condizioni e delle priorità stabilite" cioè dei "cinque parametri stabiliti" che prevedono come il Paese non diventi la base per il terrorismo; il rispetto dei diritti delle donne, dello stato di diritto, della libertà dei media; la formazione di un governo inclusivo; accesso libero per gli aiuti umanitari; la partenza degli stranieri e gli afghani a rischio che vogliono lasciare il Paese.