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MONDO

L'Onu avverte: rischio di "catastrofe assoluta"

Afghanistan. Evacuazioni e rifugiati, l'Europa si divide. Domani G7 straordinario

Il presidente degli Stati Uniti  ha ribadito che la "priorità è portare via da Kabul i cittadini americani". E ringrazia per il sostegno gli alleati come l'Italia. Si temono attentati dell'Isis in aeroporto

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Se c'erano dubbi sull'esistenza di una volontà comune europea di far fronte ai profughi che stanno arrivando dall' Afgghanistan, e che ancora di più arriveranno nei prossimi mesi/anni, ci ha pensato il presidente di turno del Consiglio dell'Unione Europea, Janez Jansa, premier sloveno e soprattutto 'discepolo' del premier ungherese Viktor Orban a fugarli: "L'Ue non aprirà corridoi per i migranti afghani, non permetteremo che si ripeta l'errore strategico del 2015". Il leader del Partito Democratico Sloveno ha aggiunto: "Dobbiamo aiutare solo gli individui che ci hanno aiutato durante l'operazione Nato e quei Paesi che sorvegliano il confine esterno dell'Ue per proteggerlo completamente". 

Jansa non è il solo a pensarla così in Europa dopo il ritorno al potere dei talebani e il tentativo disperato di fuga di coloro che non vogliono vivere sotto il regime islamico. Diversi leader europei hanno già espresso timori per un'altra ondata di profughi come quella del 2015 alimentata dalle guerre in Siria e in Libia. Tra loro il cancelliere conservatore austriaco Sebastian Kurt: "Non sono dell'opinione che dovremmo accogliere altre persone". Non si è espresso il presidente polacco Kacinsky, ma è lecito supporre che la pensi esattamente allo stesso modo. Insomma si ripropone la stessa opposizione a far fronte all'immigrazione attraverso il mediterraneo. La presidente della Commissione Ue Ursula Von del Leyen nei giorni scorso era stata chiara: "Il reinsediamento delle persone vulnerabili è della massima importanza. E' nostro dovere morale".

Concetto ribadito ieri dal presidente del Parlamento Ue, David Sassoli: "La sconfitta dell'Occidente mette in discussione la nostra identità nel contesto globale, ma non possiamo diventare spettatori sconcertati e impotenti. Dura la risposta a Jansa: "Non spetta al presidente di turno dire cosa farà l'Unione Europea. Tutte le nostre istituzioni stanno facendo uno sforzo per cercare di' individuare tutti gli elementi di solidarietà nei confronti, non solo di tutti gli afghani che hanno lavorato con noi, ma anche delle persone che si sentono a rischio rispetto al nuovo regime."

Biden, terzo discorso alla Nazione
Nuovo intervento del presidente Usa, Joe Biden, sulla crisi afghana. "La nostra priorità a Kabul è quella di far uscire gli americani nel modo più sicuro possibile. Abbiamo evacuato anche cittadini di Paesi alleati. Dal 14 agosto abbiamo evacuato 28 mila persone, 33 mila da luglio e 11 mila in meno di 36 ore. Abbiamo dimostrato che possiamo fare uscire da Kabul migliaia di persone. Ogni americano che vorrà tornare, tornerà a casa".

Il presidente ha poi sottolineato: "Sono in contatto con i leader di Italia, Germania e Spagna che ci aiutano nelle evacuazioni. E' uno sforzo senza precedenti, sarà difficile e doloroso". "Se mi fido dei Talebani? Non mi fido di nessuno. Per ora hanno rispettato gran parte di quanto detto. Sono in cerca di legittimità vediamo se alle parole seguiranno i fatti".

Biden ha quindi aggiunto, in risposta alle critiche interne: "Voglio chiarire tre cose. La prima è che gli aerei che decollano da Kabul non arrivano direttamente negli Usa, ma atterrano nelle basi Usa all'estero; la seconda è che saranno fatti controlli di sicurezza per tutti i cittadini non americani; la terza è che esaminati i controlli, accoglieremo gli afghani che ci hanno aiutato. Questi sono gli Usa".

E poi: "Ho il cuore spezzato per le immagini che vengono da Kabul", ribadendo la preoccupazione per possibili attacchi terroristici. Il presidente ha sottolineato l'importanza dell'impiego anche degli aerei civili nell'operazione di evacuazione. Gli Usa sperano di non dover prorogare la scadenza del 31 agosto rispetto alla presenza in Afghanistan, ma "ci sono discussioni in corso", ha inoltre affermato Biden, rispondendo a una domanda dei giornalisti.


La crisi a Kabul
Almeno 20 persone sono morte negli ultimi sette giorni all'interno e nei dintorni dell'aeroporto di Kabul durante le evacuazioni dopo che i talebani hanno preso il controllo della capitale afgana il 15 agosto. Lo ha dichiarato un funzionario della Nato, citato dalla Reuters sul suo sito web. "La crisi fuori dall'aeroporto di Kabul è una disgrazia. "Il nostro obiettivo è evacuare tutti gli stranieri il prima possibile", ha detto il funzionario. "Le nostre forze stanno mantenendo una distanza dalle aree esterne dell'aeroporto di Kabul per prevenire eventuali scontri con i talebani", ha aggiunto. In mattinata Sky News, citando un comunicato del ministero della Difesa britannico, aveva parlato di sette persone morte tra la folla vicino all'aeroporto di Kabul a causa della calca mentre cercavano di avvicinarsi allo scalo per lasciare il Paese.

Pontecorvo: 15mila persone fuori aeroporto Kabul
"La situazione fuori dall'aeroporto di Kabul è molto complicata, c'è una folla di circa 15mila persone che si assiepa lungo i cancelli e non consente il passaggio di coloro che devono entrare e viaggiare". Lo dice ai microfoni del Tg4 il senior civilian representative in Afghanistan per la Nato ed ex ambasciatore italiano in Pakistan, Stefano Pontecorvo.

Di Maio: scenario drammatico, capire errori commessi da Occidente
"L'Afghanistan negli ultimi venti anni ha rappresentato una delle principali sfide per la comunità internazionale e il sistema multilaterale. Nonostante venti anni di presenza e investimento nel Paese da parte di una vasta coalizione internazionale, delle Nazioni Unite, di Nato e Unione Europea, il collasso repentino del governo afghano e delle sue istituzioni - collasso sfuggito alle capacità di previsione della comunità internazionale - ci pone di fronte ad uno scenario drammatico. Un dramma rispetto al quale dovremo interrogarci, per capire gli errori commessi dall'Occidente e dall'intera comunità internazionale". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in collegamento con il Meeting di Rimini. "La gravità della situazione in Afghanistan "rende ineludibile un raccordo ancor più stretto con i nostri alleati, per definire una strategia comune a favore del popolo afghano e delle conquiste maturate finora", ha aggiunto. 

E poi: "La messa in sicurezza degli afghani che hanno collaborato a vario titolo con la comunità internazionale e di personalità che si sono esposte a favore dei diritti umani e civili è al centro dei nostri sforzi. L'Italia, presente con il console e un nucleo di militari presso l'aeroporto di Kabul, continua a lavorare per portare in salvo i collaboratori e gli attivisti che vogliono lasciare il Paese. Abbiamo evacuato finora circa 1.600 civili afghani, nostri ex collaboratori e loro familiari. Il piano è di trasferirne in Italia circa 2.500".



Colloquio telefonico Guerini-ministro Difesa Usa
La solidità del rapporto Italia-Usa emerge anche nella drammatica crisi a Kabul. Grazie alla stretta cooperazione tra  le nostre Forze Armate stiamo mettendo in atto, insieme alle rispettive Missioni diplomatiche, sforzi massicci per assistere i connazionali e gli afghani che hanno lavorato con le nostre istituzioni e organizzazioni”, così il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, nella telefonata intercorsa questa sera con il segretario della Difesa degli Stati Uniti d'America, Lloyd Austin.

Nel colloquio si è parlato degli sviluppi in Afghanistan e della collaborazione tra il Pentagono e il ministero della  Difesa in atto a Kabul finalizzata principalmente in queste ore alle massicce attività di evacuazione in corso, anche attraverso la concessione dell'utilizzo delle basi presenti in Italia. Uno scambio di idee sulle azioni necessarie per assicurare in sicurezza e con efficacia il flusso di partenze da Kabul. Nella telefonata, Austin ha ringraziato l’Italia per il prezioso lavoro che il nostro personale  sta svolgendo insieme agli americani e alle altre nazioni affinché le operazioni di evacuazioni  procedano positivamente. Guerini ha ringraziato Austin per la messa in sicurezza dello scalo afghano che consente alle varie missioni nazionali di attuare il dispositivo di evacuazione pur in un contesto compromesso e instabile.

Ieri cinquemila evacuati
Domenica sono state evacuate da Kabul nel giro di 12 ore circa 3.400 persone a bordo di 39 aerei della Nato e circa 1.700 persone a bordo di otto aerei dell'aviazione americana per un totale di 5.100 evacuati. Lo rende noto un funzionario della Casa Bianca.

Il premier britannico Johnson: "Martedì riunione del G7 sull'Afghanistan"
La riunione virtuale dei leader del G7 sulla situazione in Afghanistan è stata convocata per martedì, lo ha annunciato il premier britannico Boris Johnson, il cui Paese detiene la presidenza del gruppo che comprende, Regno Unito, Stati Uniti, Germania, Canada, Italia, Francia e Giappone. "È fondamentale che la comunità internazionale collabori per garantire evacuazioni sicure, prevenire una crisi umanitaria e sostenere il popolo afghano per preservare i risultati degli ultimi 20 anni", ha scritto Johnson su Twitter. 

Partecipazione virtuale di Biden al G7 per coordinamento su politica ed evacuazioni
Al G7 straordinario di martedì sotto presidenza britannica il presidente degli Stati Uniti Joe Biden  discuterà da remoto con gli altri leader "la continuazione del nostro stretto coordinamento sulla politica in Afghanistan e l'evacuazione dei nostri cittadini, dei coraggiosi afghani che sono stati con noi negli ultimi  due decenni e degli altri afghano vulnerabili". È quanto si legge in  una nota della portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, secondo cui "i  leader discuteranno i piani per fornire assistenza umanitaria e  sostegno ai rifugiati afghani".

Pentagono: ok a voli commerciali per accelerare evacuazioni
L'Amministrazione Biden ha attivato  la Civil Reserve Air Fleet per aumentare il ritmo delle evacuazioni da Kabul mentre sembrano deteriorarsi le condizioni di sicurezza intorno all'aeroporto e crescono i timori per possibili attacchi dell'Isis. Lo ha annunciato il Pentagono, spiegando che 18 aerei commerciali saranno utilizzati per fare la spola tra gli Usa e le basi statunitensi in  Qatar, Germania e Bahrein, dove si trovano in attesa molte persone già evacuate dall'Afghanistan.

La propaganda talebana: "Il caos è colpa degli Usa" 
Un funzionario talebano ha accusato gli Stati Uniti per il caos di questi giorni all'aeroporto di Kabul, "L'America, con tutta la sua potenza e le sue strutture... non è riuscita a portare l'ordine all'aeroporto. C'è pace e calma in tutto il Paese, ma c'è caos solo all'aeroporto di Kabul", ha affermato il funzionario, AmirKhan Mutaqi. 

I talebani: "Presto sarà annunciato il nuovo governo"
"Presto" sarà formato e annunciato il  nuovo governo di Kabul. Lo ha sottolineato il portavoce dei Talebani,  Zabihullah Mujahid, all'emittente Tolo, confermando che sono in corso  colloqui tra i nuovi 'padroni' dell'Afghanistan e alcuni leader  politici come l'ex 'chief executive' Abdullah Abdullah, l'ex  presidente Hamid Karzai e l'ex signore della guerra Gulbuddin  Hekmatyar.

L'Onu avverte: "Si rischia una catastrofe assoluta" 
L'Afghanistan affronterà una "catastrofe assoluta" con fame diffusa, persone senza casa e collasso economico a meno che non venga concordato un urgente sforzo umanitario sulla scia del ritiro dal Paese degli Stati Uniti. A lanciare l'allarme ai leader mondiali è Mary-EllenMcGroarty, direttrice nazionale per l'Afghanistan del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, dichiarando al britannico Observer che un'azione rapida e coordinata è fondamentale. "Altrimenti, una situazione già orrenda diventerà solo una catastrofe assoluta, un completo disastro umanitario", ha detto. 

Il presidente russo Putin: "Non vogliamo militanti travestiti da rifugiati"
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha criticato i Paesi occidentali per provare a far ospitare temporaneamente i rifugiati afghani da Paesi dell'Asia centrale, citando preoccupazioni di sicurezza per la Russia. Parlando a un incontro con alti funzionari del partito Russia Unita, Putin si è scagliato contro quello che ha definito "un approccio umiliante" da parte degli Stati occidentali. Il leader del Cremlino ha sottolineato che non ci sono restrizioni di visti fra la Russia e i suo alleati dell'Asia centrale e ha aggiunto che Mosca non vuole che "militanti compaiano in Russia travestiti da rifugiati".

Il fratello ex presidente Ghani accetta autorità talebani
Hashmat Ghani, fratello dell'ex presidente afghano Ashraf Ghani, ha dichiarato di aver accettato l'acquisizione del paese da parte dei talebani, ma ha chiesto la formazione di un governo inclusivo. parlando ad al Jazeera dalla sua casa di Kabul ovest, Ghani ha affermato che il riconoscimento del nuovo ordine a Kabul è una necessità "per il popolo afghano" in un momento in cui le forze straniere sono a pochi giorni dal loro ritiro definitivo. 

Talebani, centinaia di combattenti diretti nel Panjshir
"Centinaia di combattenti" talebani sono diretti verso la Valle del Panjshir, dove si concentra la resistenza guidata da Ahmed Massud. Lo ha annunciato il movimento che ha preso il potere a Kabul dal suo account Twitter in arabo: "Centinaia di mujaheddin dell'Emirato islamico si stanno dirigendo verso la regione del Panjshir per assumerne il controllo, dopo che i funzionari locali si sono rifiutati di consegnarlo pacificamente".