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ITALIA

23 anni fa l'attentato

Mattarella: "Profonda ferita, proseguiamo battaglia". Grasso: "Il ricordo di Falcone dentro di me"

Nel maggio del 1992 persero la vita il giudice e sua moglie, e i tre agenti della scorta del magistrato. Nell'aula bunker del tribunale di Palermo il ricordo delle stragi di Capaci e via D'Amelio. In piazza 40mila studenti 

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"Oggi è una giornata particolare perché ricordo Giovanni Falcone insieme a tanti giovani, ma io ce l'ho sempre nel cuore e il suo ricordo mi aiuta nei momenti difficili". Le parole sono del presidente del Senato, Pietro Grasso a Palermo a margine delle commemorazioni per il 23esimo anniversario della strage di Capaci.

"Presenza di Mattarella di grande significato"
Grasso ha poi aggiunto: "Sergio Mattarella negli anni passati è stato qui accanto a noi, adesso lo è da Presidente della Repubblica e questo ha un significato particolare, dimostra la grande e significativa attenzione delle Istituzioni". Oltre a rappresentare le massime cariche dello Stato, Mattarella e Grasso hanno in comune di essere entrambi palermitani.

Mattarella: Profonda ferita, proseguiamo loro battaglia
"Siamo qui, a Palermo, per fare memoria di un evento tragico, che ha segnato la recente storia italiana, registrando una profonda ferita allo Stato democratico. Le immagini dell'attentato di Capaci resteranno per sempre impresse nei nostri occhi, come nel primo momento, così come quelle, altrettanto sconvolgenti, di via D'Amelio", ha detto il presidente della Repubblica.

Mattarella, all'aula bunker dell'Ucciardone, è stato accolto da Maria Falcone, sorella del magistrato e presidente della Fondazione a lui intitolata, e dai presidenti della Regione, Rosario Crocetta, e dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, e da un gruppo di bambini.

Si è scelta la via del collegamento in diretta video per coinvolgere in diretta da varie piazze d'Italia 40 mila studenti che arrivano da Italia, Europa e Stati Uniti.

Bindi: A Falcone e Borsellino gratitudine immensa
"A loro dobbiamo una gratitudine immensa, anche perché l'intensità del loro sacrificio e la ricchezza del lavoro, dell'esperienza, che ci hanno lasciati è un patrimonio inestimabile nella vita del nostro Paese". Lo ha detto il presidente della commissione antimafia Rosi Bindi, che ha aggiunto: "Ricordare loro significa onorare un impegno di gratitudine nei loro confronti e se li ricordiamo tutti gli anni non è solo per onorarli, ma anche ricordare a noi stessi che abbiamo ancora molto da fare per onorare l'eredità che ci hanno lasciato".

"La verità va sempre cercata - ha concluso - non bisogna mai fermarsi. Questo lo Stato lo deve soprattutto alle vittime, al futuro dei giovani, e a chiunque di noi è impegnato in questo campo".

Renzi: non dimentico Falcone, Morvillo e scorta
"Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro #ionondimentico". Lo ha scritto il premier Matteo Renzi su Twitter in occasione dell'anniversario:
 
Giannini: lavoro recupero memoria è capitolo importante
Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, a Palermo: "La scuola fa più paura alla mafia dei giudici, diceva Caponnetto (guidò il Pool antimafia, ideato da Rocco Chinnici, ndr). Credo che questo lavoro che siamo facendo da anni con la scuola italiana di recupero della memoria ma anche e soprattutto di sensibilizzazione dei ragazzi alla cultura della legalita sia un capitolo importante del ddl che è stato appena approvato alla Camera, e sia uno strumento importante, non l'unico, ma sicuramente importante".

Orlando: ce l'abbiamo fatta nonostante scettici
A margine della cerimonia il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha risposto ai cronisti sull'approvazione della legge anticorruzione: "Tantissimi dicevano che non ce l'avremmo mai fatta e non saremmo arrivati al traguardo. E invece ce l'abbiamo fatta".