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MONDO

Il conflitto in Siria

Assad apre a Trump: alleato come Putin se è contro il terrorismo

Intervista del presidente siriano alla tv pubblica portoghese RTP

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Donald Trump potrebbe essere "un alleato naturale" della Siria se lotterà contro il terrorismo. Ad aprire cautamente la porta al 45mo presidente americano è Bashar Al Assad, in un'intervista alla televisione pubblica portoghese RTP.

"Non possiamo dire cosa farà, ma se lotterà contro il terrorismo possiamo dire che saremo alleati naturali come con la Russia e l'Iran e molti altri Paesi che vogliono sconfiggere il terrorismo", ha detto il presidente siriano.
   
Alla domanda se la posizione di Trump durante la campagna elettorale possa modificare la posizione complessiva degli Usa, Assad è però stato cauto: "Direi che sarebbe promettente, ma potrà rispettare quanto ha detto? Potrà superare le forze conservatrici dentro l'amministrazione, i principali media che sono contro di lui? Questo è il motivo per cui è per noi ancora incerto se potrà mantenere le sue promesse e anche la ragione per cui siamo prudenti", ha aggiunto Assad.

Dopo essere stato eletto è stato lo stesso Trump, nella sua prima intervista al Wall Street Journal, ad affermare: "Sulla Siria ho una punto di vista diverso da quello di molte persone" aggiungendo che se gli Usa attaccassero Assad "finiremmo a combattere contro la Russia", schierata al fianco del regime di Damasco,

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"Se i russi pensano che la soluzione sia il mantenimento di Assad si sbagliano", ha invece detto il presidente francese, Francois Hollande, intervistato su France 24, TV5Monde e RFI. Per il leader di Parigi, la soluzione in Siria deve essere "politica e includere tutte le parti".   

Ripresi i raid aerei russi in Siria
Le operazioni aeree russe in Siria sono riprese intanto con intensità in quasi tutte le aree fuori dal
controllo governativo: Aleppo, Idlib e la regione e nord di Homs sono state colpite da raid aerei russi e governativi siriani. Nei bombardamenti è stata impegnata la portaerei russa Kutznetsov dalla quale sono stati sparati missili Kalibr e sono partiti jet Su-33s.

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E la diplomazia americana ha nuovamente condannato i raid "ingiustificabili" condotti dalla Russia e dal regime siriano sui quartieri ribelli di Aleppo, denunciando un'offesa al diritto internazionale.