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MONDO

La strategia del terrore

Attacchi a Bruxelles, quello che sappiamo finora

Sarebbero almeno cinque i componenti del commando jihadista responsabile degli attentati di martedì. Identificati tre kamikaze, forse due i terroristi in fuga

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Sarebbero almeno cinque i componenti del commando jihadista responsabile degli attentati di martedì a Bruxelles, costati la vita ad almeno 32 persone: al momento sono stati identificate con sicurezza solo le tre persone che sono riuscite a far esplodere gli ordigni, mentre altri due sospetti sono latitanti. I tre kamikaze sono stati identificati come i fratelli Khalid e Ibrahim el Bakraoui, già noti alla polizia belga e considerati complici di Salah Abdeslam, il superstite delle stragi di Parigi arrestato la settimana scorsa a Bruxelles, e Najim Laachraoui, considerato l'artificiere degli attentati parigini.

Khalid e Ibrahim sono stati i responsabili rispettivamente degli attentati all'aeroporto e alla stazione della metropolitana; Laachraoui è stato indicato come il secondo kamikaze di Zaventem mentre il terzo uomo presente nello scalo, anch'egli non identificato, è attualmente latitante; le telecamere di sorveglianza avrebbero inoltre individuato un quinto sospetto, che avrebbe accompagnato Ibrahim el Bakraoui nella metropolitana, la cui sorte tuttavia è incerta.

Erdogan: "Bruxelles ignorò i nostri avvertimenti"
Secondo quanto reso noto dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, proprio Ibrahim al Bakraoui sarebbe stato arrestato ed espulso l'anno scorso dalle autorità turche: "Uno di coloro che hanno partecipato agli attacchi di Bruxelles era stato arrestato nel giugno del 2015 a Gaziantep, ed espulso il 14 luglio, dopo aver informato l'ambasciata belga" ha spiegato Erdogan in conferenza stampa precisando che le autorità di Bruxelles non avevano confermato i legami dell'uomo con i jihadisti "malgrado i nostri avvertimenti". Secondo Erdogan anche le autorità olandesi sarebbero corresponsabili nella vicenda del momento che l'uomo, su sua richiesta, era stato inizialmente espulso verso l'Olanda; il Presidente turco non ha però precisato in che modo El Bakraoui sia stato poi consegnato alla polizia belga, che successivamente lo avrebbe rilasciato per mancanza di prove su un suo legame con i jihadisti come confermato anche dalel autorità di Bruxelles, per le quali l'uomo era solo "un criminale comune".

Il ruolo del tassista
Grazie alle indicazioni del tassista che aveva trasportato il commando all'aeroporto, è stata effettuata la perquisizione nell'abitazione in cui risiedevano i sospetti, e nella quale sono stati ritrovati 15 chili di esplosivo di tipo Tatp, 150 litri di acetone, 30 litri di acqua ossigenata, detonatori e una valigia piena di chiodi e viti.

Ibrahim al Barkawi ha inoltre lasciato sul suo pc un "testamento" scoperto dalla polizia in un cassonetto in cui era stato gettato il portatile, e nel quale l'uomo ammetteva di "non sapere che cosa fare", di sentirsi braccato e che se avesse aspettato oltre avrebbe rischiato di "far compagnia in una cella" a Salah Abdeslam; il documento non conterrebbe alcun riferimento allo Stato Islamico.

Centrali nucleari nel mirino
Secondo il quotidiano belga la Derniere Heure, che cita fonti della polizia belga, i fratelli El Bakraoui avrebbero avuto intenzione di colpire una centrale nucleare del Belgio, ma l'arresto di Salah Abdeslam e del suo complice Choukri a Molenbeek, avrebbe fatto accelerare i piani della cellula terroristica, che ha dovuto abbandonare l'obbiettivo principale: "Ora sappiamo dove volevano arrivare. La situazione è precipitata e si sono sentiti sotto pressione - ha rivelato una fonte della polizia - hanno dovuto optare per l'obiettivo più facile".

Per quel che riguarda le vittime, l'ultimo bilancio ufficiale, sebbene ancora provvisorio, parla di 32 morti e 300 feriti ancora ricoverati, tra cui 61 in terapia intensiva: ancora nessuna conferma ufficiale della presenza fra le vittime di una cittadina italiana.

Riunione dei ministri Ue
Sul fronte politico, la presidenza di turno olandese ha annunciato che i Ministri degli Interni e della Giustizia dell'Unione Europea si riuniranno oggi alle 16 ora italiana a Bruxelles in vertice straordinario, al quale parteciperanno anche dei rappresentanti delle istituzioni europee; la riunione permetterà a tutti gli Stati membri di esprimere la propria solidarietà con il Belgio.

Il vertice costituirà inoltre l'occasione di fare il 'punto sulla lotta contro il terrorismo in Europa e l'applicazione delle leggi europee in materia: la Commissione Europea aveva proposto nello scorso novembre una serie di provvedimenti per rafforzare il controllo sul possesso delle armi da fuoco, mentre la creazione del "Pnr", il registro europeo dei dati dei passeggeri delle linee aeree, è ancora subordinata a un voto dell'Europarlamento, probabilmente già ad aprile.

La Polonia non accoglierà più rifugiati
Dopo gli attentati il governo polacco ha intanto deciso di non accogliere sul suo territorio i rifugiati provenienti da altri Paesi in base al piano di ripartizione dell'Ue: "Dopo ciò che è successo ieri a Bruxelles, non è possibile in questo momento affermare che siamo d'accordo nell'accettare un gruppo di migranti qualsivoglia" ha dichiarato il premier Beate Szydlo all'emittente televisiva privata Superstacja. Fino ad oggi il governo polacco, nazionalista ed euroscettico, aveva accettato di accogliere circa 7mila migranti rispettando l'impegno preso dal precedente esecutivo guidato dalla centrista Ewa Kopacz.

Zaventem chiuso fino a sabato
Mentre hanno ripreso a funzionare almeno parzialmente i servizi di trasporto pubblico (limitatamente a due linee su quattro per la metropolitana, con orari ridotti e solo alcune stazioni accessibili) l'aeroporto internazionale di Bruxelles-Zaventem invece non riaprirà al traffico passeggeri prima di sabato: "L'aeroporto rimarrà chiuso ai viaggiatori fino a venerdì compreso, non possiamo ancora dire se i voli commerciali riprenderanno sabato" ha spiegato la portavoce dell'ente aeroportuale, Anke Fransen, sottolineando come le compagnie aeree potranno in questo lasso di tempo "organizzare delle soluzioni alternative".