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MONDO

L'intervento

Ban Ki-moon all'Assemblea Generale dell'Onu: "Nel XXI secolo non si costruiscono muri"

Il segretario generale delle Nazioni Unite parla anche di Siria: "Quattro anni persi", e lancia la sfida: "Entro il 2030 sconfiggere la povertà è possibile"

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Tocca a Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite, prendere la parola di fronte all'Assemblea Generale. E nel suo intervento Ban tocca alcuni dei temi più importanti dell'attualità: i migranti, la povertà, il conflitto in Siria. Temi su cui il segretario generale non usa mezzi termini e affonda, puntando il dito contro gli scarsi finanziamenti alle Nazioni Unite per affrontare le crisi e indicando chiaramente, nel caso della Siria, quali sono i Paesi che "hanno la chiave" per affrontare la situazione.

Siria: "Persi 4 anni"
"Quattro anni di paralisi diplomatica del Consiglio di Sicurezza hanno fatto sì che la crisi siriana sia diventata fuori controllo": è il duro attacco del segretario generale dell'Onu. "Cinque Paesi in particolare hanno la chiave Russia, Usa, Arabia Saudita, Iran e Turchia". Il segretario generale ha poi sottolineato che "la responsabilità è innanzitutto in capo alle parti del conflitto in Siria, ma guardare solo all'interno del Paese mediorientale per trovare una soluzione non è sufficiente, la battaglia è guidata anche da poteri e rivalità regionali". Ban ha aggiunto che "l'inviato speciale dell'Onu Staffan de Mistura sta facendo tutto quanto in suo potere per creare le basi di una soluzione pacifica, ma è arrivato il momento per altri, in primis per il Consiglio di Sicurezza e per gli attori regionali piu' importanti, di fare un passo avanti".

"Non si costruiscono muri nel XXI secolo"
"Nel 21esimo Secolo non possiamo costruire muri e steccati", ha detto il segretario generale dell'Onu, riferendosi alla crisi dei migranti e rifugiati. "Prima di tutto dobbiamo guardare alle cause alla radice nei paesi di origine", ha detto Ban "congratulandosi" con i Paesi europei che stanno garantendo il diritto di asilo, ma sottolineando anche che "l'Ue deve fare di più" e che "tutti i Paesi devono prendersi le proprie responsabilità". Il segretario generale ha quindi ribadito il problema del sottofinanziamento delle agenzie umanitarie dell'Onu, che "continuano a sfidare condizioni difficili per raggiungere le persone bisognose". Secondo Ban, "il sistema umanitario globale non è guasto, è senza soldi: non riceviamo denaro a sufficienza per salvare abbastanza vite umane", ha avvertito, ribadendo che solo un terzo dei fondi richiesti per la Siria e la metà di quelli chiesti per l'Iraq e lo Yemen sono stati finanziati.

Stop a povertà entro 2030
"Lo scopo è chiaro, la missione è possibile e l'obiettivo è in vista: sradicare la povertà entro il 2030. Ciò che conta ora è trasformare le promesse in cambiamenti concreti". Lo ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite riferendosi agli obiettivi per lo sviluppo concordati dagli Stati membri. "Lo dobbiamo a sfollati e persone dimenticate, perché l'ineguaglianza cresce e l'impazienza verso i leader è percepibile. Lo dobbiamo alle future generazioni", ha aggiunto.