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ECONOMIA

Banca Popolare di Vicenza, Assemblea: presenti solo 5 consiglieri. Soci contro Zonin e Cda

Sono solo 5 su 18 i consiglieri di amministrazione presenti all'assemblea dei soci dell'istituto

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In corso a Gambellara, in provincia di Vicenza, l'assemblea della Banca Popolare di Vicenza chiamata a deliberare sulla trasformazione in Spa, la quotazione in borsa e l'aumento di capitale fino a 1,76 mld di euro.
I presenti sono 5.810, a cui vanno aggiungersi 211 rappresentanti legali e deleghe per 5.271 voti; il totale è quindi di 11.292. Ma solo 5 su 18 membri del cda.  

Si susseguono gli interventi dei soci, fra pensionati in lacrime e l'accusa di aver rubato "i risparmi di una vita", fra chi urla "vergogna" e chi invita a guardare al futuro. "Chi ha truffato paghi", la richiesta pressante. Sono diversi i soci intervenuti che chiedono che l'ex presidente Gianni Zonin e i rappresentanti della vecchia gestione paghino per lo stato di dissesto in cui l'istituto si trova e che costerà forti perdite agli azionisti.

Presidente Dolcetta: senza sì rischio bail-in
Il presidente Dolcetta ha invitato a votare sì per evitare il rischio della 'perdita totale di valore delle azioni' e conseguenze 'anche sui titoli di debito'. "I tutti i punti all’ordine del giorno sono diverse facce della stessa medaglia: se non saranno tutti approvati andremo incontro a una perdita di valore non solo delle nostre azioni ma anche degli strumenti di debito, come già accaduto per altre banche in Italia", ha dichiarato il presidente, facendo chiaramente riferimento al salvataggio di Banca Marche, Carife, Etruria e CariChieti, con la cancellazione dei bond subordinati e al potenziale rischio di bail-in. 

L'a.d. Iorio: votare no significa regalare la banca
Per il Ceo Iorio votare no significherebbe 'regalare la banca e avremo un valore di realizzo pari a zero'. . L’a.d. ha anche ricordato che «ridurre gli attivi della banca sotto 8 miliardi (soglia sopra la quale le banche popolari sono obbligate a trasformarsi in Spa, ndr) non sarebbe tecnicamente perseguibile, significherebbe ridurre drasticamente gli impieghi sul territorio".

Assemblea fiume
C'è chi dice di votare sì, e sono principalmente gli imprenditori, chi invoca un "sussulto di dignità" e chiede agli altri soci di votare no. A parlare si sono iscritti 123 azionisti, un numero tale da costringere il presidente dell'istituto, Stefano Dolcetta, a tagliare il tempo da 3 a 2 minuti.

I soci attaccano Zonin e il cda
Sia fra i favorevoli che fra i contrari, tuttavia, c'è una richiesta comune: quella di un'azione di responsabilità verso il vecchio management, guidato dall'ex presidente Gianni Zonin e dal dg Samuele Sorato con, come ha proposto un socio, "un sequestro preventivo e cautelativo dei loro beni, che sono ingenti". Dita puntate anche contro buona parte del cda, quella in carica con la vecchia gestione. E proprio molti di loro hanno disertato l'assemblea, a cui sono presenti solo 5 consiglieri su 18: oltre a Stefano Dolcetta e Francesco Iorio, ci sono Paolo Angius, Giorgio Colutta e Alessandro Pansa.