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ITALIA

L’operazione chiamata “Anno Zero”

Operazione "anno zero", arresti e perquisizioni per droga e armi

In manette decine di persone legate al clan “Dello Russo”che controlla l’area a nord di Bari. Le accuse associazione a delinquere e possesso di armi

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La droga ordinata usando cellullari usa e getta e di vecchia generazione. Per indicare la qualità delle dosi si diceva “un’ora”, “mezza birra”. Le dosi lasciate già pronte in muretti a secco o in pacchetti di sigaretti lasciati in zone isolate
 
L’operazione “Anno zero”
Sono 55 gli arrestati dell’operazione chiamata “Anno Zero” dei Carabinieri. 55 persone tra cui i capi e degli affiliati del gruppo criminale “ Dello Russo”
 
Impegnati 250 militari dei Carabinieri del Comando Provinciale, supportati dai "Cacciatori di Puglia", Nucleo Cinofili e 6° Elinucleo CC di Bari, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Le accuse, a vario titolo, sono associazione a delinquere e possesso di armi.
 
Chi era al comando
Ai vertici del gruppo c'erano Roberto Dello Russo, figlio del pluripregiudicato Giovanni, ucciso il 3marzo 2004 in un agguato mafioso dal boss rivale Gioacchino Baldassarre, legato al boss di Bitonto Domenico Conte, Giambattista De Sario e Paolo Ficco. Tutti gli arrestati erano compratori, spacciatori e fiancheggiatori nel giro dello spaccio di droga.
 
Lo fregio per chi osava mettersi in proprio
Dello Russo e Ficco sono accusati, anche, di aver sfregiato in modo permanente il viso, di uno spacciatore, punito perché aveva “osato” vendere su piazza marijuana acquistata da altri. Le indagini hanno accertato l'uso, da parte degli indagati, di un linguaggio criptico per indicare qualità e quantità della droga richiesta, "un'ora", "mezza birra, "birra grande", "fratello piccolo", "colore bianco o nero".
 
L’ascesa del clan
Il gruppo di Terlizzi che aveva il monopolio dello spaccio in città, dopo gli arresti fatti nel 2016 che avevano decapitato il clan rivale dei Baldassarre, si era allargato e riforniva di marijuana, hashish, cocaina ed eroina, anche nei comuni di Ruvo di Puglia, Corato, Molfetta e Giovinazzo.
 
Il comune di Terlizzi si costituirà parte civile
"A Terlizzi non c'è e non può esserci spazio per la criminalità". Lo dice il sindaco di Terlizzi, Ninni Gemmato.   "Annuncio fin d'ora che,- ha continuato il primo cittadino-  laddove le responsabilità penali dovessero essere confermate e sottoposte a giudizio, il Comune di Terlizzi si costituirà parte civile nel processo a tutela dell'immagine della nostra comunità "