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MONDO

L'Isis rivendica la strage nel rione sciita di Bourj al Barajneh

Beirut, duplice attacco suicida nel quartiere roccaforte di Hezbollah. Almeno 43 morti

In azione almeno due kamikaze che si sarebbero fatti saltare in aria nella zona commerciale a Bourj al Barajneh, sobborgo della capitale libanese controllato dal movimento sciita Hezbollah. L'Isis rivendica la strage contro gli sciiti "apostati"

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Beirut
Strage a Beirut, nel quartiere di Bourj al Barajneh, un sobborgo meridionale considerato un bastione di Hezbollah. Fonti mediche del movimento sciita libanese parlano di 43 morti e oltre 180 feriti.

Sarebbero stati due attentatori suicidi a provocare le esplosioni vicino a una moschea sciita. I due kamikaze si sarebbero fatti saltare in aria uno dopo l'altro. 

Site: l'Isis rivendica la strage contro gli sciiti "apostati"
Gli attentati di Beirut sono stati rivendicati con un comunicato dai miliziani jihadisti dell'Isis. Lo riferisce il Site, il sito americano di monitoraggio dell'estremismo islamico sul web. Nel comunicato, l'Isis afferma che "soldati del Califfato" hanno compiuto l'attentato a Beirut contro un "raggruppamento di sciiti" e "apostati". Si indica Hezbollah (Partito di Dio) come "Hezbollat", "partito delle divinità". Secondo la ricostruzione fornita dal comunicato, il primo kamikaze era a bordo di una moto-bomba, mentre il secondo era a piedi e ha azionato la cintura esplosiva che aveva indosso tra i soccorritori del primo attentato. 

L'ex premier Hariri: "Attacco vile"
L'ex premier libanese Saad Hariri ha condannato "l'attacco terroristico" che ha insanguinato Beirut, denunciando come "colpire i civili sia vile e non abbia giustificazioni". Saad Hariri - sunnita, figlio ed erede politico di Rafiq Hariri ucciso in un attentato a Beirut nel 2005 - vive da tempo lontano dal Libano per motivi di sicurezza. Nei giorni scorsi i media libanesi parlavano di un suo possibile rientro in patria nelle prossime settimane.