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MONDO

Italia partecipa al pre vertice a sette sugli "hot spot"

Bruxelles: incontro straordinario ministri degli interni dei Paesi Ue sulla questione immigrazione

Il Consiglio dei ministri dell'Interno Ue ha adottato la decisione dello schema di ricollocamento per 40mila profughi da Italia (24mila) e Grecia (16mila) in due anni.  Pre vertice a sette a Bruxelles per discutere degli "hot spot", i centri di identificazione dei richiedenti asilo da istituire nei Paesi di prima accoglienza. La Spagna arriva a Bruxelles disposta ad accettare 15mila migranti in più. Per l'Italia arrivati il ministro dell'Interno Angelino Alfano che chiede i soldi dell'Europa per pagare i rimpatri e l'alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Federica Mogherini che non esclude la possibilità, se non si riuscirà a trovare l'unanimità fra i Paesi Ue, di ricorrere a un voto a maggioranza

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Bruxelles
Il consiglio dei ministri dell'Interno Ue ha adottato la decisione dello schema di ricollocamento per 40mila profughi da Italia (24mila) e Grecia (16mila) in due anni. Riguarda i richiedenti asilo arrivati o che arriveranno tra il 15 agosto 2015 ed il 16 settembre 2017

A Bruxelles si è tenuta una riunione tra i rappresentanti della Commissione europea, della presidenza lussemburghese del Consiglio Ue, e dei ministri degli Interni di Francia, Germania, Grecia, Italia e Ungheria. La riunione si sta tenendo a margine dei lavori dell'incontro straordinario dei ministri degli interni dei Paesi Ue sulla questione immigrazione. Al centro di questo mini vertice a sette la questione dei cosiddetti hot spot, i centri di identificazione dei richiedenti asilo da istituire nei Paesi di prima accoglienza. In Europa ci vogliono rassicurazioni sul pieno funzionamento dei suddetti centri in Grecia, Italia e Ungheria quale pre-requisito per la redistribuzione dei richiedenti asilo all'interno dell'Ue.

Germania e Francia chiedono che ridistribuzione parta dagli hot spot
Francia e Germania chiedono che l'istituzione degli hot spot prima di procedere al sistema di redistribuzione in tutti i Paesi Ue. Lo hanno detto i ministri degli Interni di Francia e Germania, Bernard Cazeneuve e Thomas De Maiziere, "Diciamo no alla ricollocazione dei richiedenti asilo senza un sistema potente ed efficace di controllo alle frontiere e senza l'istituzione di questi famosi hot spot, di cui si parla da diverse settimane. Bisogna distinguere i richiedenti asilo dai migranti che non ne hanno diritto", ha detto il ministro francese, sottolineando che "il processo di redistribuzione deve partire dagli hot spot e non deve procedere senza ordine".  Anche per il ministro tedesco "serve un chiaro cronoprogramma sull'istituzione degli hot spot, servono regole più chiare".

La Spagna arriva a Bruxelles disposta ad accettare 15mila migranti in più
La Spagna, che a luglio aveva espresso dubbi sul piano di quote, arriva al Consiglio straordinario dei ministri dell'Interno "con spirito costruttivo" ed afferma che "accetteremo i 15mila nuovi asilanti che si aggiungono ai 2.800 già accettati a luglio". Lo ha detto il ministro Jorge Fernandez Diaz, precisando che però "serve una politica comune europea per l'asilo" e che "è necessario un piano Marshall per l'Africa" per affrontare alla radice le cause delle migrazioni economiche. 

L'Italia a Bruxelles per vertice UE
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano che ha anticipato "A nostro avviso deve essere Frontex a fare i rimpatri. Deve essere una responsabilità europea e ci vogliono i soldi europei per organizzarli". L'alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Federica Mogherini, arrivando alla riunione straordinaria del Consiglio Ue Affari interni dedicato alla gestione dei flussi migratori ha affermato che in caso di divisioni fra i Paesi Ue sull'agenda immigrazione della Commissione europea si potrebbe procedere con un voto a maggioranza in Consiglio. "Non sta a me deciderlo, ma non vedo perché no", ha detto Mogherini a chi le chiedeva se si potrebbe ricorrere a un voto a maggioranza se non si riuscirà a trovare l'unanimità fra i Paesi Ue. Diversi Stati dell'Est si oppongono al sistema di redistribuzione dei richiedenti asilo proposto
dall'esecutivo Ue.  L'Alto rappresentante ha spiegato che: "La nostra capacità di agire in modo credibile, con i Paesi terzi e di transito, dipende anche dalla forza e dalla credibilità delle nostre decisioni interne. Mi aspetto che tutti gli Stati prendano le loro responsabilità e siano solidali".