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ITALIA

Era stato arrestato in Brasile lo scorso maggio

Camorra. Estradato in Italia il boss Pasquale Scotti, per anni braccio destro di Cutolo

Condannato per omicidio volontario e concorso in omicidio volontario, Scotti deve scontare la pena di trenta anni di reclusione

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Scotti al momento dell'arresto in Brasile, maggio 2015
Pasquale Scotti, ritenuto dagli investigatori uno dei boss più pericolosi della camorra, arrestato in Brasile nel maggio del 2015 dopo una latitanza cominciata nel 1985, è stato estradato in Italia.

Accompagnato nel volo da Rio de Janeiro da uomini della Squadra mobile di Napoli, dello Sco della Polizia di Stato e dell'Interpol, appena sbarcato a Fiumicino è stato preso in consegna dai funzionari della Polizia di Stato e subito trasferito negli uffici per la notifica degli atti a suo carico e le pratiche di fotosegnalamento. Una volta espletate le formalità burocratiche verrà trasferito nel carcere di Rebibbia, a Roma.

Dopo il via libera da parte del Governo brasiliano, che aveva accolto positivamente la richiesta del Ministro della Giustizia,
Andrea Orlando, per rendere operativa l'estradizione di Pasquale Scotti, si conclude il lungo iter che oggi ha portato al
suo arresto definitivo in Italia. Scotti deve scontare la pena di 30 anni di reclusione, comprensiva del periodo di detenzione
in Brasile, come richiesto dall'autorità giudiziaria brasiliana e ai sensi del Trattato bilaterale in materia di estradizione
sottoscritto nel 1989.

Condannato per omicidio volontario e concorso in omicidio volontario, Scotti è stato per anni il braccio destro di Raffaele Cutolo, capo della Nuova camorra organizzata.