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ITALIA

La morte del Presidente emerito

L'ultimo saluto a Carlo Azeglio Ciampi: lutto nazionale nel giorno dei funerali a Roma

L'addio in forma privata. Presenti Mattarella, i vertici delle istituzioni e numerosi politici. Monsignor Paglia: "Italia in lutto per la perdita di un amato Presidente".

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Funerali in forma privata nella chiesa di San Saturnino Martire per l'ex Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi. Presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Senato Pietro Grasso e la presidente della Camera Laura Boldrini, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco e Mario Draghi e l'ex presdente Napolitano.

Tra i numerosi politici presenti Gianni Letta, Dini, Casini, Carraro, Bianco, Monti, Moratti, Bertinotti, Veltroni ed i coniugi Romano e Flavia Prodi, seduti tra i familiari. L'arrivo del feretro è stato accolto dagli applausi dei cittadini. Alle finestre dei palazzi intorno a San Saturnino esposte bandiere tricolori.

In concomitanza con le esequie il lutto nazionale, con le bandiere a mezz'asta su tutti gli edifici pubblici. Ciampi è morto il 16 settembre scorso in una clinica romana dove era ricoverato da alcune settimane.

In prima fila la moglie Franca accompagnata dai figli Claudio e Gabriella e dai nipoti. Proprio oggi, hanno ricordato i figli, i due coniugi avrebbero dovuto celebrare il settantesimo anniversario del loro matrimonio. 

"L'intera Italia è oggi in lutto per la perdita del suo amato presidente, il presidente di tutti". Ha sottolineato monsignor Vincenzo Paglia, nel corso dell'omelia. "Santo Padre, abbiamo la stessa età, se lei dovesse morire prima di me mi prometta che mi verrà incontro, che mi verrà a prendere e non mi lascerà solo nella mia ultima ora. Giovanni Paolo II è qui, con noi, è venuto a prendere Carlo". Monsignor Vincenzo Paglia, durante l'Omelia, ha rivelato alcuni momenti privati di Carlo Azeglio Ciampi, come quello in cui chiese a Giovanni Paolo II, in uno dei loro incontri, di non abbandonarlo al momento della morte. "Carlo si è preparato a questo incontro decisivo - ha detto monsignor Paglia - diverse volte ne abbiamo parlato in questi tempi. La malattia lo aveva duramente provato ma dalla sua bocca non è uscito mai un lamento e ha vissuto il suo indebolimento progressivo senza perdere rigore e dignità. La sua era una fede semplice e non gridata, praticata con discrezione e tanto rispetto, ha ispirato tutti i suoi giorni". "Sono grato a Carlo per la sua amicizia, non dimenticherò i suoi occhi, il suo grazie, la sua carezza quando gli ho dato in questi ultimi momenti la benedizione di Papa Francesco". E' il passaggio dell'Omelia di monsignor Paglia, che durante i funerali di Carlo Azeglio Ciampi, ricorda la commozione dell'ex Capo dello Stato di fronte alla benedizione di Papa Francesco. Oggi, ha proseguito Paglia, come abbiamo ascoltato nella prima lettura, anche Carlo può dire "ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. E davvero lui ha combattuto la buona battaglia". 

Preceduto dai corazzieri il feretro di Carlo Azeglio Ciampi è uscito tra gli applausi dei cittadini. La vedova Franca Ciampi, mentre monsignor Vincenzo Paglia dava l'ultima benedizione alla bara in mogano, ha accarezzato la bara, sulla quale è stato deposto un grande cuscino di rose bianche, e si è raccolta in preghiera.  "Ciampi, sei stato l'onore della patria e della famiglia", era scritto su un grande cartello esposto dai cittadini davanti alla chiesa. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha abbracciato commosso donna Franca Ciampi e i suoi figli.

"Per me è stato un padre. Lo chiamavo per chiedere consiglio, come si farebbe con un padre". Roberto Benigni ricorda commosso Carlo Azeglio Ciampi, al termine del funerale dell'ex capo dello Stato. "Quanto bene ci ha voluto! Un uomo con una onestà e un'integrità morale incredibili - prosegue Benigni -. Se mi dicessero chi vuoi imitare, ecco io direi Ciampi. E' stato un miracolo: è passato da essere un semplice impiegato con la sua famiglia, prima governatore di Bankitalia e poi a presidente della Repubblica".

Ciampi, dopo la cerimonia funebre, sarà sepolto a Livorno, sua città natale, nella tomba di famiglia. Nell'ultimo viaggio lo accompagneranno i figli Claudio e Gabriella ma non la moglie Franca, che proprio oggi avrebbe compiuto i 70 anni di matrimonio con Carlo Azeglio, sposato a Bologna il 19 settembre 1946.

La parrocchia di San Saturnino era frequentata dal Presidente e si trova a poche centinaia di metri dalla sua abitazione.

L'omaggio del Paese e delle istituzioni
Per due giorni la camera ardente in Senato ha ricevuto il saluto delle istituzioni e di centinaia di cittadini. 

Tutte le alte cariche dello Stato, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al premier Matteo Renzi, ma anche centinaia di persone comuni, hanno voluto rendere l'ultimo omaggio, facendo visita alla camera ardente allestita nella Sala Nassiriya del Senato.

Tante le corone di fiori, oltre a quelle "istituzionali" della Camera, del Senato e della Presidenza del Consiglio, anche quella della sua squadra del cuore, il Livorno, attorno alla bara con sopra una rosa rossa. In mostra anche il gonfalone della Scuola Normale, dove Ciampi si laureò in Lettere nel 1941. E il monsignor Vincenzo Paglia che racconta di avergli portato i saluti e la benedizione del Papa il giorno prima della scomparsa.

Insomma, un cordoglio commosso e unanime che stride con le parole molto dure di Matteo Salvini che ancora ieri ha attaccato l'ex Capo dello Stato accusandolo di aver "svenduto l'Italia". "Sono convinto che chiunque sia stato complice di aver venduto l'Italia - afferma dal Congresso dei Giovani Padani di Pontida - dovrà renderne conto ai cittadini. Per questo ieri ho detto "rispetto per tutti i morti, però politicamente hai sulla coscienza il fatto di aver svenduto l'Italia"". Salvini sottolinea di non essersi pentito delle parole espresse venerdì, chiarendo che "un conto è il rispetto, un conto è il giudizio politico".

La moglie Franca: Carlo temeva per i bisnipoti
"Questi ultimi anni, deve credermi, non li ha vissuti con molta serenità... Non vorrei sembrare una persona oppressa da visioni negative a priori, come in parecchi casi diventano i miei coetanei. Abbiamo attraversato fasi belle e meno belle, mio marito ed io. Come capita a tutti. Però le delusioni di quest'ultimo periodo sono state cocenti per entrambi" e la "delusione maggiore di cui parlo riguarda il futuro dei nostri giovani, costretti ad andare all'estero se vogliono costruirsi qualcosa. Volevamo qualcosa di diverso". Lo dice Franca Ciampi, moglie del presidente emerito appena scomparso, al Corriere della Sera. "Siamo bisnonni", dice, "e speravamo che finalmente si realizzassero prospettive meno complicate per chi verrà dopo di noi, per i nostri bisnipoti". "Sono persuasa che l'affetto e la stima con cui oggi lo si commemora nascono forse anche dall'ansia di cancellare certe villanie e scatti d'inciviltà che ha subìto. Ma lasciamo perdere. Conta una cosa, adesso, per me: sono sicura che papà è in paradiso, perché era molto buono e molto perbene". "Sono dieci anni che Carlo patisce e può immaginare come è stato l'ultimo periodo. Abbiamo avuto momenti molto duri e io, nonostante cercassero di allontanarmi dal suo capezzale - per proteggermi, lo comprendevo - non ho potuto staccarmene mai. Sono vecchia, ho quasi 96 anni anch'io... e, sì, sono molto, molto provata". "Quando tra poche ore ci sarà la messa funebre e lo porteremo a Livorno, il 19 settembre, cadrà l'anniversario del nostro matrimonio. Settant'anni fa. Può comprendere quanto il cuore sia gonfio".

Mattarella: Ciampi tecnico e politico ci salvò
"Quel suo governo tecnico si rivelò felicemente politico, salvando il Paese dalla bancarotta e assicurandoci una transizione pacifica verso nuovi assetti". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda in un'intervista al Corriere della Sera il suo predecessore appena scomparso. "Il giorno in cui Ciampi ripristinò la sfilata del 2 giugno ero accanto a lui, nella vecchia Flaminia, e mi colpì come non nascondesse la commozione nel vedere la conferma d'aver incontrato un condiviso sentimento popolare", aggiunge. "Lo conobbi una trentina d'anni fa, quand'era governatore di Bankitalia, e di lui si coglieva subito l'autorevolezza, naturale, non costruita, unita alla chiarezza d'analisi e alla serenità nel valutare le proposte altrui. Due doti che si accompagnavano alla fermezza nel difendere la moneta e garantire la tutela dei risparmiatori", ricorda il presidente. Del periodo in cui da vicepremier ha lavorato fianco a fianco con Ciampi, al Tesoro, tra il 1998 e il '99, Mattarella non ricorda "una sola volta, nelle discussioni in Consiglio dei ministri o in altre occasioni" in cui non si sia trovato d'accordo col presidente emerito. "Era, nel governo, un punto di riferimento per tutti". E poi la "lezione di Ciampi al Quirinale: la sua misura, il suo equilibrio nell'assolvimento dei compiti affidati al presidente della Repubblica, costituiscono un'interpretazione puntuale del ruolo di arbitro che gli è affidato dalla Costituzione". Ciampi, ricorda Mattarella, "non si è mai tirato indietro". Neppure "quando venne chiamato per il ruolo di ministro del Tesoro nei governi Prodi e D'Alema, ponendo il suo prestigio e la sua competenza nuovamente al servizio del Paese, in un frangente delicatissimo e cruciale come quello della decisione del passaggio dalla lira all'euro. La sua elezione al Quirinale avvenuta al primo turno e con amplissima maggioranza è stata la testimonianza della stima e dell'affetto che la sua figura riscuoteva in Parlamento e nel Paese. Al Quirinale ha dimostrato non distacco ma imparzialità, contribuendo a riavvicinare, forte di una popolarità crescente, i cittadini alle istituzioni e ai simboli repubblicani. E accrescendo il prestigio del nostro Paese all'estero. Per questo gli italiani lo ricorderanno con affetto e riconoscenza".