Il caso
Caso Alexei Navalny, il Cremlino: "Non serve una indagine vera e propria"
Intanto i medici dell'ospedale La Charité che hanno in cura l'oppositore russo si sono rivolti ai colleghi bulgari per valutare apparenti somiglianze tra l'avvelenamento di Navalny e l'attentato al trafficante d'armi bulgaro Emilian Gebrev
Sul caso Navalny la Russia tende ancora a minimizzare mentre la Germania - sul cui territorio si trova l'oppositore russo - chiede aiuto alla Bulgaria per esplorare la pista dell'agente tossico.
Il Cremlino: "Non serve indagine vera a propria"
L'inchiesta preliminare del ministero dell'Interno russo sull'incidente che ha coinvolto l'attivista dell'opposizione Alexei Navalny è "una procedura di routine" e "non ci sono motivi per un'indagine vera e propria", ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "In questi casi si svolgono sempre procedure pre-investigative", ha detto Peskov quando gli è stato chiesto se l'inchiesta del ministero dell'Interno sull'incidente che ha coinvolto Navalny significa che il Cremlino ha rivisto il suo approccio nei suoi confronti. "Nulla è cambiato. Purtroppo non abbiamo ancora capito cosa ha causato lo stato in cui si trova ora il paziente", ha detto Peskov, citato da Interfax.
I medici tedeschi si rivolgono alla Bulgaria
Intanto i medici dell'ospedale La Charité che hanno in cura Aleksey Navalny si sono rivolti ai colleghi bulgari per valutare apparenti somiglianze tra l'avvelenamento dell'oppositore russo e l'attentato al trafficante d'armi bulgaro Emilian Gebrev, nel 2015, che sarebbe stato intossicato con un agente nervino della classe Novichok. Lo sostiene un'inchiesta giornalistica congiunta realizzata da Der Spiegel e dal consorzio Bellingcat, di cui il sito vicino all'opposizione russa, Meduza, riporta i principali punti.
I medici russi prenderebbero al momento in esame l'ipotesi che Navalny sia stato avvelenato con una sostanza della famiglia degli organofosfati, categoria a cui fanno capo insettici e nervini riferibili al gas sarin e al Novichok. Sempre Der Spiegel e Bellingcat l'anno scorso avevano individuato otto persone, sospettate di essere agenti dei servizi militari russi Gru, che erano stati ripetutamente in Bulgaria proprio alla viglia dell'attentato a Grebev.