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ITALIA

Palermo

Caso Crocetta, il legale: "Chiederemo all'Espresso danni per 10 milioni"

Vincenzo Lo Re, legale del Governatore della Sicilia, attacca sul giallo dell'intercettazione

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Metodi stragisti contro il presidente della Regione Sicilia. Tanto che verranno chiesti dieci miolini di euro di danni al settimanale L'Espresso. Il legale di Rosario Crocetta non usa metafore per definire la situazione in cui è stato coinvolto il suo assistito dopo il giallo legato all'intercettazione su Lucia Borsellino. In conferenza stampa VIncenzo Lo Re parla di un "Crocetta che da una settimana viene contrabbandato sui media come un silenzioso concorrente morale dell'ipotizzato tentativo di rimuovere Lucia Borsellino da assessorato alla Sanità". Un'azione risarcitoria civile, per un milione di euro, sarà effettuata anche nei confronti di Pietrangelo Buttafuoco per l'articolo pubblicato nei giorni scorsi sul Fatto quotidiano.

Sull'intercettazione il legale ha poi concluso "Ogni giorno l'ipotesi su questa intercettazione, che non esiste, cambia. Siamo passati dalla Procura di Palermo a quella di Caltanissetta, domani arriverà a Roma e poi a Milano. Posso solo prendere atto che tra il Procuratore Lo Voi e l'Espresso, io non ho dubbi su chi credere. Se Crocetta avesse sentito una frase del genere avrebbe reagito in malo modo, perché se Crocetta ha un difetto è quello di parlare anche troppo. Supponiamo che Tutino abbia detto che 'Lucia se ne deve andare', neppure in questo caso sarebbe stato zitto". E aggiunge: "Se questa intercettazione dovesse esistere, ma ne dubito fortemente, qualcuno, che si autodefinisce servitore dello Stato e che e invece è un depistatore, trovi il modo ufficiale di farla pervenire, anche in forma anonima, in mancanza di questo, l'intercettazione non esiste". 

Prima della conferenza stampa Crocetta, in un'intervista al Corriere della Sera, aveva intanto provato a dettare i tempi del suo mandato a Palazzo d'Orelans: "Non posso dimettermi su una motivazione inesistente, su una telefonata e su una frase smentite dalla Procura" e "non sono disponibile a subire all'infinito il martirio, deciso a continuare a combattere il malaffare", ma "fatte alcune cose importanti per la Sicilia, per questa terra che rischierebbe la fine della Grecia, possiamo valutare con Parlamento e maggioranza, dentro il centrosinistra, un percorso per una chiusura anticipata della legislatura". 

Rotto così il silenzio mediatico che durava da giorni, Crocetta si confronterà con l'assemblea regionale il 23 luglio quando riferirà 
sulla vicenda delle intercettazioni.