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ECONOMIA

Confindustria

Covid, Bonomi: "Serve obbligo vaccinale, politica decida"

Il leader di Confindustria ritiene necessario l'obbligo di Green pass nei luoghi di lavoro e una non radicalizzazione sul tema sanitario perché serve un Paese unito. Inoltre per Bonomi la politica deve assumersi le proprie responsabilità e non lasciare soli gli imprenditori

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di Tiziana Di Giovannandrea
Confindustria è favorevole all'obbligo di Green pass nei luoghi di lavoro e chiede alla politica di prendere una posizione in proposito.

Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, ha evidenziato come: "Confindustria è per l'obbligo vaccinale, perché attraverso l'obbligo vaccinale mettiamo in sicurezza la salute degli italiani. Purtroppo la politica non riesce a trovare una sintesi - credo anche dovuto al fatto che si avvicinano le elezioni amministrative - noi però dobbiamo mettere in sicurezza i luoghi di lavoro. Per la salute dei lavoratori e per avere un'economia sana che possa garantire tutta una serie di risorse importanti per il Paese. L'unico strumento che noi abbiamo oggi è il Green pass, quindi abbiamo chiesto al Governo l'obbligatorietà del Green pass nei luoghi di lavoro".

Il leader dell'organizzazione di Viale dell'Astronomia lo ha detto a margine della conferenza stampa di presentazione del cortometraggio promosso da Confindustria "Centoundici. Donne e uomini per un sogno grandioso", pellicola d'autore con la regia di Luca Lucini, nell'ambito della 78esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica a Venezia, nella sezione 'Venice production bridge'. Il corto, in cui recitano Cristiana Capotondi, Alessio Boni e Giorgio Colangeli, vuole raccontare il contributo che le imprese hanno dato alla ripartenza nel periodo post pandemia, così come accadde nel secondo Dopoguerra quando fu necessario ricostruire il Paese.

Bonomi ha sottolineato: "Dovremmo lavorare insieme pur avendo differenze di opinioni. Credo che se ci mettiamo insieme con lo stesso spirito che hanno avuto i nostri genitori quando hanno ricostruito l’Italia una soluzione la troviamo. La mia preoccupazione è che invece si stia spingendo verso una radicalizzazione all’interno dei luoghi di lavoro sulla quale non abbiamo strumenti per intervenire. E questo dispiace, dispiace anche vedere una differenziazione all’interno delle maestranze: le mense e tante cose che potranno accadere. Questo non va bene e non è giusto".

"Chiediamo alla politica di assumersi le sue responsabilità e non lasciare gli imprenditori da soli in prima fila senza avere la possibilità di avere strumenti per potere intervenire. serve il coraggio il coraggio del futuro", ha sottolineato il leader di Confindustria aggiungendo: "Questo paese oggi ha smesso di sognare, solo sognando si può pensare di ricostruire il nostro Paese". "Il parallelismo voluto con gli anni del Dopoguerra è perché allora i nostri padri avevano un sogno meraviglioso, e un sogno serve per progettare un futuro migliore", ha concluso.