Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Consiglio-Ue-Merkel-alla-Grecia-Facciano-grande-sforzo-soluzione-non-facile-9018b74b-e31a-4da9-ae49-e27c7951e0cc.html | rainews/live/ | true
MONDO

"La soluzione su Atene non arriverà oggi" dice la cancelliera

Consiglio Ue, Merkel alla Grecia: "Facciano grande sforzo, soluzione non facile"

In serata vertice ristretto a 7 sulla questione greca. Juncker bacchetta la Francia: "Riforme insufficienti". Lunedì la visita di Tsipras a Berlino. Il premier greco: "Ue agisca per la crescita"

Condividi
Il nodo della questione greca arriva in serata al consiglio Ue di Bruxelles. Un vertice ristretto, a 7, al quale parteciperanno il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, il premier greco, Alexis Tsipras, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, il presidente francese, Francois Hollande, il numero uno della Bce, Mario Draghi, e dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem.

Merkel: "Soluzione non facile"
La cancelliera Angela Merkel, però, chiarisce subito che la soluzione sul debito greco "non arriverà né oggi, né lunedì", quando a Berlino è previsto un nuovo incontro tra la cancelliera tedesca e il presidente greco Alexis Tsipras. 

"Oggi, come nel 2010, è chiaro che solo attraverso uno sforzo enorme e alla solidarietà europea, la Grecia può andare avanti", ha spiegato Merkel ai parlamentari tedeschi, perima del Consiglio Ue, sottolineando che la questione greca non è nell'agenda del vertice di Bruxelles, ma che sicuramente sarà trattata nelle conversazioni dei leader del Consiglio.

Tsipras: "Ue agisca per la crescita"
 "L'Unione europea ha bisogno di più iniziativa politica, che nel rispetto sia della democrazia che dei trattati consenta di lasciarci la crisi alle spalle e di muoverci verso più crescita". Lo afferma il premier greco Alexis Tsipras, arrivando a Bruxelles per il vertice europeo. 

Juncker bacchetta la Francia, "Riforme insufficienti"
"Le riforme strutturali messe a punto dal governo francese "non sono al momento sufficienti". Lo ha detto il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, intervenendo alla radio francese "Europe 1" prima del Consiglio Ue di oggi e domani. Parigi ha ottenuto lo slittamento di due anni fino al 2017 per abbassare il deficit sotto il 3% del Pil.

Renzi alla vigilia: "Non spezzettare politica energetica Ue"
“Quello che va difeso” al Consiglio europeo a Bruxelles “è uno sguardo unitario sulla politica energetica” dell’Unione. E’ il parere di Matteo Renzi. Il premier – intervenendo  ieri in Parlamento per le consuete comunicazioni che anticipano un vertice europeo – vede infatti un  “rischio”: quello “che l’ambizioso programma di Jean Claude Juncker” sulla politica energetica “venga spezzettato” per gli interessi di alcuni Stati membri. “Senza troppi giri di parole”, il capo dell’esecutivo si riferisce “ai Paesi baltici e orientali”.

Di fronte ai “cinque punti” del programma promosso dal presidente della Commissione europea, che riguardano “il rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti, il tema del mercato interno, la diplomazia in relazione ai cambiamenti climatici, l’efficienza energetica, la ricerca e innovazione tecnologica”, denuncia Renzi, i paesi dell’Est “immaginano di porre l’attenzione quasi esclusivamente sul rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti” energetici. Il che, tradotto, vuol dire sganciare sempre più l’Europa dalla dipendenza da Mosca. Un obiettivo importante, per l’inquilino di palazzo Chigi, ma che non deve essere l’unico. Perché sulla politica energetica va fatto “un ragionamento più complessivo”.