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ITALIA

La decisione finale spetta al governo

Coronavirus. Gallera: si valuta una zona rossa nella Bergamasca

I casi positivi sono 423. Se a Bergamo si pensa a misure restrittive, si stanno valutando  delle aperture nel Lodigiano, in isolamento da 14 giorni

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"Stiamo valutando di allargare la zona rossa alla provincia di Bergamo. Sull'area della Bergamasca infatti l'Istituto Superiore di Sanità, che da noi riceve dati quotidianamente, ha fatto richiesta di adozione di una zona rossa”. A parlare è l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera. “Noi notiamo un grande incremento di casi nell'area, con 423 positivi, e lì può avere un senso. L'Istituto superiore di sanità dice che nell'area della Bergamasca sarebbe opportuno realizzare un'altra zona rossa. Condivido questo parere, ma la decisione deve essere presa dal Governo". 

“I dati ci danno una situazione di crescita molto veloce. Pensate che il 28 di febbraio avevamo 52 persone in terapia intensiva. Ieri ne avevamo 209 e sono passati 6-7 giorni. Questo per dire la velocità della diffusione del virus. Noi – spiega Gallera - abbiamo indicatori che dicono da qui ai prossimi 2-3 giorni ci sarà un rallentamento".  "Dobbiamo modificare i nostri stili di vita - ha ribadito - si possono fare provvedimenti come la chiusura delle scuole, dei teatri e dei cinema ma questo serve per dare la dimensione che dobbiamo rallentare la nostra vita sociale. Dirlo da milanese è particolarmente duro e difficile, ma è così.

O noi per le prossime due-tre settimane riusciremo a ridurre le nostre uscite e la nostra vita sociale oppure noi non ridurremo il contagio e prima o poi qualunque sistema sanitario regionale anche uno dei più strutturati come quello in Lombardia e Veneto non sarà in grado di reggere".

Emergenza nell’emergenza anche sul personale medico. “Abbiamo bisogno di personale qualificato - dichiara Gallera - 500 medici e 1000 infermieri formati, dobbiamo assumerli con chiamata diretta". "Abbiamo chiesto di anticipare le lauree degli infermieri – conclude - ce ne sono 350 in programma ad aprile, abbiamo detto di farle a marzo, così potremmo reggere lo sforzo".