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Coronavirus

La lotta alla pandemia

Covid-19, la Germania avvia colloqui per un eventuale acquisto del vaccino russo Sputnik V

Il ministro della Sanità, Spahn, ha motivato questo passo con la decisione della commissione europea di non negoziare a nome dei 27. Berlino sottolinea che la finalizzazione dell'ordine sarà subordinata all'approvazione del preparato da parte dell'Ema

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La Germania intende discutere con la Russia di un eventuale ordine di acquisto del vaccino Sputnik. Lo ha annunciato il ministro della Sanità, Jens Spahn, spiegando che la finalizzazione dell'ordine sarà subordinata all'approvazione del preparato da parte dell'Ema. "Ho spiegato a nome della Germania al consiglio dei ministri della Sanità della Ue - ha detto parlando alla radio pubblica Wdr - che avremo delle discussioni bilaterali con la Russia, in primo luogo per sapere quando potrebbero consegnare le dose e in quali quantità".

Spahn ha motivato questo passo con la decisione della commissione europea di non negoziare a nome dei 27 un eventuale acquisto dello Sputnik. Ieri una medesima decisione di negoziare direttamente con la Russia per l'acquisto del vaccino era stata annunciata dallo stato regionale della Baviera.

Bruxelles: nuovi contratti Ue? Inutili per il 2021
"Sebbene non abbia motivo di dubitare di potenziale efficacia, sicurezza e qualità dei vaccini sviluppati al di fuori dell'Ue, è una questione che l'Agenzia europea per i medicinali deve valutare". Lo dichiara il commissario europeo Thierry Breton che è a capo della task force per la produzione dei vaccini, con particolare riferimento al vaccino russo Sputnik e a quelli cinesi. "Ogni volta che mi è stato chiesto di commentare questi vaccini, l'ho fatto da una prospettiva industriale: possono aggiungersi al portafoglio di vaccini dell'Europa e aumentare il nostro obiettivo di immunità per l'estate 2021? Temo che la risposta sia no", spiega.

"Qualsiasi azienda che desideri iniziare a produrre un nuovo vaccino avrà bisogno di almeno dieci mesi. Quindi nessuno di questi nuovi vaccini sarebbe in grado di somministrare dosi prima della fine dell'anno. Ecco perché dobbiamo concentrare i nostri sforzi di produzione industriale europea sui vaccini che sono già autorizzati o che stanno per essere autorizzati", conclude Breton.

Commissione: no divieto a Stati acquisto vaccini diversi da quelli contrattati dalla Ue
Per la Commissione europea è tutto normale, tuttavia l'iniziativa del governo tedesco evidenzia che l'azione degli Stati comincia a farsi incalzante a fronte del mancato rispetto delle consegne delle dosi da parte di AstraZeneca. In realtà, il cambiamento della valutazione del vaccino del gruppo anglo-svedese da parte dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) ha messo in secondo piano la questione del rispetto degli impegni di consegna: attualmente il vaccino AstraZeneca rischia di essere soggetto a sfiducia più che fiducia da parte dei cittadini Ue, nonostante i casi estremi di trombosi siano molto rari.

Gli Stati possono acquistare vaccini per conto proprio se non fanno parte del portafoglio concordato dalla Commissione con le case farmaceutiche: "Che degli Stati decidano di acquistare vaccini da fornitori diversi (da quelli con cui sono stati firmati contratti) come è già successo per esempio nel caso dell'Ungheria, non comporta la fine della strategia europea. Sono due cose diverse" spiega un portavoce della Commissione.

De Luca: Sputnik? Dormiamo in piedi, Aifa decida entro 2 settimane
"Sputnik? Abbiamo firmato un contratto rispetto al quale abbiamo ascoltato tutta una serie di stupidaggini anche sui giornali. È un contratto assolutamente corretto nell'ambito dei poteri che ha la Regione Campania. Le Regioni non possono muoversi nell'ambito dei 4 vaccini contrattualizzati dall'Europa, per il resto la Regione può fare quello che vuole". Lo ha chiarito il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, da Sant'Angelo dei Lombardi (Avellino), dove è partito il secondo centro pubblico regionale per l'autismo, rispondendo a una domanda sullo stato dell'arte dell'accordo tra Regione e fornitori del vaccino russo. "La Regione - prosegue De Luca - ha fatto un contratto vero e proprio con l'azienda produttrice di Sputnik, questo contratto subordina la propria esecutività all'approvazione del vaccino. Quello che non si capisce è perché dormiamo in piedi ancora oggi, perché l'Aifa non decide nel giro di due settimane se questo vaccino va bene o meno. Quando l'Aifa ha valutato Pfizer lo ha fatto in due settimane, facciamo la stessa cosa con questo vaccino. Se abbiamo 3 milioni di dosi aggiuntive a quelle dell'Europa è chiaro che nel giro di tre mesi noi usciamo fuori dal calvario".