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Coronavirus

I numeri della pandemia

Coronavirus: in Giappone: picco di ricoveri, l'Australia chiude confini per tutto il 2021

Quasi 24 milioni di casi negli Usa. In Brasile, al via la campagna di vaccinazione. In Australia, ipotesi chiusura dei confini per tutto il 2021

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immagine di repertorio
Sono quasi 24 milioni le persone che negli Stati Uniti hanno contratto il coronavirus. Lo riporta la Johns Hopkins University, affermando che con i 174.513 nuovi casi di Coronavirus di ieri sono 23.936.773 i casi confermati. Sono almeno 397.600 i decessi dall'inizio della pandemia, ieri 1.723 le vittime.

Brasile, al via la campagna di vaccinazione
E' stata un'infermiera 54enne di San Paolo, Monica Calazans, la prima persona vaccinata in Brasile per l'inizio della campagna di immunizzazione contro il coronavirus, dopo che le autorità hanno dato il via libera al vaccino Oxford-AstraZeneca e al cinese Sinovac.Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, che aveva minimizzato la pandemia, è di nuovo sotto un fuoco di critiche per la devastante seconda ondata che sta attraversando il Paese. Domenica sono stati registrati altri 551 morti dopo sei giorni consecutivi con una media di 1.000 decessi. Il totale delle vittime di Covid-19 nel Paese è di 209 mila persone e 8,4 milioni di infezioni, rispettivamente il secondo e il terzo dato al mondo nella classifica.

Giappone, record di ricoverati in terapia intensiva
Gli ultimi dati ufficiali diffusi dalle autorità sanitarie relativi a ieri confermano la tendenza al rialzo dei contagi in tutto il Giappone. Degli oltre 5.700 nuovi casi registrati, ben 970 riguardano pazienti con sintomi gravi per cui si è reso necessario il ricovero in unità di terapia intensiva.    Nella capitale Tokyo, dove il numero dei ricoveri è stato di 1592, il sistema sanitario è vicino al collasso, con il quasi 100% dei posti disponibili già occupati.

Cina, 109 casi in un giorno
In Cina si sono registrati più di cento contagi di coronavirus al giorno per il sesto giorno consecutivo, con  109 casi confermati nelle ultime 24 ore. Lo riferiscono le autorità  sanitarie cinesi che mettono sotto accusa il gelato. In particolare,  il governo di Pechino ritiene di aver individuato il Coronavirus su un gelato prodotto nella Cina orientale, che è stato ritirato dal  mercato. La Daqiaodao Food Company che si trova a Tianjin, vicino a  Pechino, è stata quindi sigillata e i suoi dipendenti sono stati  sottoposti al test per il Coronavirus, spiega il governo.       

Intanto la Commissione sanitaria nazionale ha riferito che, dei 109  casi confermati nelle ultime 24 ore, 93 sono state trasmesse  localmente. Di queste ultime, 54 sono state confermate nella provincia di Hebei, attorno a Pechino. Record di trenta nuovi casi nella  provincia nord-orientale di Jilin, dove si teme che emergano nuovi  focolai. Le autorità cinesi hanno individuato un ''superdiffusore'' dal quale dipenderebbero oltre cento contagi. Lo riferiscono le autorità di Pechino spiegando che da un uomo di 45 anni, che ha viaggiato nel nord-est della Cina a bordo di  treni, dipenderebbero 102 casi.


Giappone, record di ricoverati in terapia intensiva
Gli ultimi dati ufficiali diffusi dalle autorità sanitarie relativi a ieri confermano la tendenza al rialzo dei contagi in tutto il Giappone. Degli oltre 5.700 nuovi casi registrati, ben 970 riguardano pazienti con sintomi gravi per cui si è reso necessario il ricovero in unità di terapia intensiva.    Nella capitale Tokyo, dove il numero dei ricoveri è stato di 1592, il sistema sanitario è vicino al collasso, con il quasi 100% dei posti disponibili già occupati.

Australia, ipotesi chiusura dei confini per tutto il 2021
Le autorità di Canberra ritengono  probabile che i confini dell'Australia rimarranno chiusi per tutto il  2021, nell'ottica di proteggere il Paese dal Coronavirus. Lo ha  annunciato il ministro della Salute australiano Brendan Murphy,  ribadendo restrizioni ai confini e l'obbligo della quarantena negli  hotel per tutto l'anno.  Nonostante l'avvio delle vaccinazioni contro il Covid-19 e il fatto  che le compagnie aeree abbiano riaperto alle prenotazioni per i viaggi internazionali a partire da luglio, Murphy ritiene che il rischio di  riaprire i confini rimarrebbe troppo grande. "Penso che la risposta  sia probabilmente no", ha detto Murphy all'Abc Tv rispondendo a una  possibile riapertura delle frontiere quest'anno. "Penso che per la  maggior parte di quest'anno avremo ancora sostanziali restrizioni al  confine'', ha aggiunto.