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MONDO

La tragedia di Vukovar nel 1991

Corte dell'Aja assolve la Serbia: "Non commise genocidio contro la Croazia"

Assolta anche la Croazia. La sentenza della Corte ha respinto così entrambi i ricorsi: quello presentato nel 1999 dalle autorità di Zagabria e quello presentato da Belgrado. Il giudice: "Prove non sufficienti a dimostrare un piano per distruggere il popolo di etnia croata"

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(Ansa)
La Serbia non commise genocidio nei confronti della Croazia durante la guerra dei Balcani. Questa la sentenza della Corte internazionale di giustizia dell'Onu. I giudici hanno quindi respinto le accuse avanzate nel 1999 dal governo di Zagabria contro quelle di Belgrado sulle tragedie di Vukovar e altre città nel 1991 ma anche quelle presentate dalla Serbia. La Corte ha infatti assolto anche la Croazia sempre per il crimine di genocidio.

La sentenza 
Il giudice Peter Tromka ha sancito che non ci fu genocidio e che quindi il "caso è destituito di ogni fondamento". Le prove fornite dal governo croato - ha aggiunto - non sono state sufficienti a dimostrare che le azioni commesse dalle forze armate serbe avessero "lo scopo specifico necessario perchè si parli di genocidio". In particolare non è stato dimostrato che i secessionisti serbi perpetrarono atrocità con lo specifico obiettivo non semplicemente di "trasferire altrove con la forza" la popolazione di etnia croata delle zone da essi occupate, bensi' di "distruggerla in tutto o in parte".
Secondo la Convenzione Onu, si prefigura infatti un genocidio quando le azioni militari hanno l'obiettivo di distruggere in tutto o in parte un gruppo sulla base di ragioni etniche, razziali o religiose.  

La tregedia di Vukovar nel 1991
La città croata di Vukovar venne distrutta in seguito all'occupazione serba durata tre mesi nel 1991: decine di migliaia di croati vennero sfollati e circa 260 di loro vennero arrestati e uccisi. Da parte loro le autorità di Belgrado denunciarono i croati di aver espulso circa 200mila serbi dal territorio croato. Quattro anni dopo, inoltre, le forze armate croate bombardarono la maggioranza di etnia serba presente nella regione della Krajina, provocando la fuga di circa 200mila persone dalle loro case.

La vicenda di reciproci ricorsi
La disputa era stata avviata nel 1999 da Zagabria, che aveva denunciato la violazione da parte serba della Convenzione sul Genocidio del 1948 durante l'occupazione della Krajina. L'anno seguente Belgrado aveva replicato con una contro-denuncia relativa alla controffensiva croata chiamata in codice Operazione "Tempesta". Ambedue i Paesi reclamavano tra l'altro enormi indennizzi finanziari. I giudici dell'Aja hanno stabilito che all'epoca dei fatti nessuno dei ricorrenti costituiva uno Stato sovrano e indipendente.

Belgrado: "Chiusa una triste pagine del passato"
Plaude Belgrado alla sentenza della Corte dell'Aja. "Credo che con ciò è stata chiusa una triste pagina del nostro passato, e ne è stata aperta un'altra sul nostro futuro", così il ministro della giustizia serbo Nikola Selakovi.