Original qstring: refresh_ce | /dl/archivio-rainews/articoli/Dante-Alighieri-ebbe-tre-figli-maschi-ora-certa-esistenza-di-Giovanni-8782c369-a70b-4e6d-b210-9678515f80ee.html | rainews/live/ | true
CULTURA

Oltre ai già noti Pietro e Iacopo

Dante Alighieri ebbe tre figli maschi, ora è certa l'esistenza di Giovanni

Scoperto un documento del 1314 che cita il rampollo del Sommo Poeta 

Condividi
Dante Alighieri ebbe tre figli maschi: insieme a Pietro e Iacopo, noti anche come commentatori del padre, ci fu Giovanni. L'esistenza ''certa'' di Giovanni di Dante, primogenito del Sommo Poeta, figlio legittimo nato da Gemma Donati, è attestata da un documento di un notaio fiorentino che reca la data del 20 maggio 1314 e che è conservato nell'Archivio di Stato di Firenze, dove fu scoperto da Renato Piattoli nel 1972, il quale però, morendo nel 1974, non ebbe modo di pubblicarlo.

Per la prima volta il documento che cita l'esistenza di Giovanni di Dante come rampollo del Sommo Poeta è accolto nella nuova edizione del Codice Diplomatico Dantesco (Salerno Editrice, 2016) allestita da Teresa De Robertis, Giuliano Milani, Laura Regnicoli e Stefano Zamponi.

Il documento testimonia - spiega all'AdnKronos Laura Regnicoli, docente dell'Università di Firenze - "senza ombra di dubbio che Dante ebbe un figlio di nome Giovanni: un terzo maschio, accanto ai già noti Pietro e Iacopo, sulla cui esistenza si era lungamente discusso e che soltanto grazie a questo documento è divenuta certa".

Il documento che cita il terzo figlio (in realtà fu il primo nato dal matrimonio con Gemma) è contenuto nel registro di imbreviature di ser Bernardo Cassi : qui infatti compare Giovanni figlio di Dante di Alighiero, in veste di testimone a un atto rogato il 20 maggio 1314 nella chiesa di Pagnolle, una località oggi nel comune di Pontassieve (Firenze), in occasione dell'assemblea annuale dei capifamiglia di quel popolo.

Questo documento notarile del 1314 "conferma l'attendibilità" di un altro documento recuperato da Francesco Paolo Luiso nel 1921, "rendendo indubbia l'esistenza di Giovanni rampollo del poeta - spiega Laura Regnicoli - presente a Lucca nel 1308 (il dato coinciderebbe con la biografia paterna) e a Firenze nel 1314".

La prima volta che si parlò di un terzo figlio maschio di Dante risale a quasi un secolo fa: mentre si celebrava il seicentenario della morte del Sommo Poeta, Francesco Paolo Luiso pubblicò un contratto di cambio stipulato a Lucca nel 1308 tra la società fiorentina dei Macci e quella lucchese dei Moriconi, al quale aveva assistito come testimone un Giovanni figlio di Dante Alighieri da Firenze. La notizia suscitò grande clamore e altrettanta diffidenza, ma non venne ritenuta attendibile da molti dantisti.

A Renato Piattoli, curatore del primo Codice Diplomatico Dantesco pubblicato nel 1940, spetta "l'indiscusso merito nell'aver recuperato una fonte di estrema rilevanza per la biografia dantesca", come sottolinea Laura Regnicoli in un saggio pubblicato nel volume "Dante tra il settecentocinquantenario della nascita (2015) e il settecentenario della morte (2021)", pubblicato da Salerno Editrice, in cui illustra i due documenti sul figlio Giovanni.