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ITALIA

Stasi: "Sono sconvolto"

Delitto Garlasco: Stasi condannato. La mamma di Chiara Poggi: "Dirò a mia figlia che ce l'ha fatta"

I genitori della ragazza uccisa nel 2007 commossi alla fine del processo: "Mai mollato, non abbiamo guardato Alberto"

   

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Per oltre sette anni hanno cercato "la verità", ripetendo come un mantra che erano interessati soltanto a questo, e adesso per i genitori di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco nell'estate del 2007, quella "verità è arrivata" con la sentenza di condanna a sedici anni di carcere per Alberto Stasi, l'ex studente bocconiano e fidanzato della ragazza. "Non abbiamo mai mollato", ha detto la madre di Chiara, Rita Poggi, dopo il verdetto, prima di aggiungere con la voce rotta: "Ora guarderò Chiara e le dirò 'ce l'hai fatta!'". Subito dopo la lettura della sentenza dei giudici della Corte d'assise d'appello di Milano, Rita Poggi ha abbracciato prima il legale di parte civile, l'avvocato Gian Luigi Tizzoni, e poi il cugino di Chiara e consulente informatico Paolo Reale. A fianco a lei c'era anche il fratello di Chiara, Marco Poggi, visibilmente commosso come il papà, Giuseppe Poggi, che non è riuscito a trattenere le lacrime.

Alberto Stasi "sconvolto" dopo la sentenza
La moglie, anche lei piangendo, ha spiegato ai cronisti che, mentre i giudici emettevano la sentenza di condanna, non ha mai guardato Alberto. "Non ho guardato nulla - ha raccontato - ho ascoltato e basta". Stasi, invece, è rimasto impietrito e ha lasciato velocemente e da un'uscita laterale l'aula e il palazzo di Giustizia, accompagnato dai suoi legali. "Sono sconvolto", ha detto a chi gli stava vicino in quel momento, mentre qualche ora prima aveva provato a convincere la Corte della sua innocenza con poche parole, in sede di dichiarazioni spontanee: "Non cercate a tutti i costi un colpevole condannando un innocente. Sono anni che sono sottoposto a questa pressione. E' accaduto a me e non ad altri. Perché? Mi appello alle vostre coscienze: spero che mi assolviate". Sono invece arrivati per lui sedici anni di carcere in attesa che il caso ritorni ancora in Cassazione, cui la difesa farà ricorso.

La soddisfazione dei legali
"Siamo soddisfatti, non abbiamo mai mollato", ha spiegato Rita Poggi ai cronisti, appena uscita dalla maxi-aula del palazzo di Giustizia. "Volevamo la giustizia e dopo sette anni è arrivata", ha aggiunto la donna con gli occhi lucidi e con a fianco il marito Giuseppe, che ha voluto ringraziare i difensori di parte civile, gli avvocati Tizzoni e Francesco Compagna, e tutto il pool legale. "Chiara è diventata ormai - ha spiegato il padre di Chiara - anche la loro figlia, non solo la nostra". A chi poi gli ha chiesto che cosa cambierà adesso per loro, Giuseppe Poggi ha risposto: "Non cambierà niente". La madre ha raccontato, però, che ora lei, assieme al marito, potrà guardare Chiara per dirle: "Ce l'hai fatta!". "Per noi è stata un'esperienza più che professionale umana - ha raccontato l'avvocato Tizzoni - abbiamo conosciuto una famiglia eccezionale e lavorato con persone incredibili".

Ora si torna in Cassazione
Il legale ha anche evidenziato il lavoro svolto dalla Procura generale che "ha fatto un grande sforzo e questo è il risultato che noi avevamo atteso, ci interessava la verità per Chiara e oggi ci hanno dato una risposta". L'avvocato, infine, ha chiarito che "a noi l'entità della pena non interessava, come non ci interessava il risarcimento economico, ma soltanto la verità".