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ITALIA

Il delitto di Roma

Desirée, una lenta agonia prima della morte. Caccia a un quarto uomo

Fermati tre immigrati irregolari, uno era già stato colpito da decreto di espulsione. "Quella notte ero nel palazzo. Ho visto Desirée stare male. Era per terra e aveva attorno 7-8 persone", ha raccontato un testimone. Stasera la fiaccolata a San Lorenzo, momenti di tensione

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Una lenta agonia prima della morte, rimanendo per ore stordita da un mix letale di droga e in balia del branco, che avrebbe abusato più volte di lei. Così è finita Desirée Mariottini, la 16enne trovata senza vita la settimana scorsa in un edificio abbandonato nel quartiere romano di SanLorenzo. E hanno un nome e un volto tre dei presunti aguzzini,che sono stati fermati dalla polizia, ora sulle tracce di un quarto complice.

Matteo Salvini promette: "Farò di tutto perché i vermi colpevoli di questo orrore paghino fino in fondo, senza sconti, la loro infamia". Il ministro invoca anche "la castrazione chimica per gli stupratori". E la madre Barbara si dice "distrutta, straziata. Speravo mi riportassero Desi. Ora voglio giustizia".

Tutti e tre i fermati sono immigrati irregolari, uno era già stato colpito dal decreto di espulsione. Per loro le accuse sono pesanti: omicidio volontario, violenza sessuale e cessione di stupefacenti. Uno di loro è stato rintracciato nell'ex fabbrica di penicillina di via Tiburtina, a San Basilio, che è una delle prime occupazioni individuate nella lista dei prossimi sgomberi. I primi due fermi sono scattati in piena notte dopo ore di interrogatori.

Fermati due senegalesi e un nigeriano
A finire in manette due senegalesi: Mamadou Garadi 27 anni e il 43enne Brian Minteh. Qualche ora dopo gli agenti della squadra mobile e del commissariato San Lorenzo hanno bloccato il nigeriano Chima Alinno, 46 anni. Hanno tutti precedenti per spaccio. Mamadou Gara, inoltre, aveva ricevuto un anno fa un provvedimento di espulsione firmato dal prefetto di Roma, non ottemperato perchè si era poi reso irreperibile. Un evento comune, perchè sono solo poche centinaia i posti nei 5 Centri per i rimpatri attivi in Italia, nonostante il piano ne preveda uno per regione. E così, ai destinatari della misura viene semplicemente consegnato un foglio di via che raramente rispettano.

Un testimone: "Ho visto Desirée stare male. Era per terra e aveva attorno 7-8 persone"
Per gli inquirenti i tre avrebbero ceduto alla ragazza un massiccio quantitativo di stupefacenti e poi abusato di lei quando non era già più cosciente. Alla lenta agonia di Desiree avrebbero assistito anche altre persone. "Quella notte ero nel palazzo. Ho visto Desiree stare male. Era per terra e aveva attorno 7-8 persone. Le davano dell'acqua per farla riprendere", ha raccontato un testimone all''Ansa."Qualcuno voleva chiamare il pronto soccorso, ma nessuno lo ha fatto. Io non ho chiamato perché non avevo il cellulare", ha aggiunto l'uomo, spiegando che l'allarme è stato poi dato intorno all'una. "Desirée - ha aggiunto - la conoscevo, veniva spesso lì. Quel giorno mi chiese di fumare ma non stava bene e le ho detto di no. Poi è arrivato quel nero e le ha detto 'vieni con me. Dopo ne è arrivato un altro. Sono andato via e quando sono tornato era già a terra".

Intanto, il procuratore aggiunto Maria Monteleone, che coordina le indagini, ha inviato al gip la richiesta di convalida del fermo per i tre extracomunitari. "Il provvedimento di fermo si basa su gravi indizi di reità", ha commentato il capo della Squadra Mobile di Roma, Luigi Silipo. In serata altre persone sono state interrogate in questura: a quanto si apprende non sarebbero sospettate, ma informate dei fatti. Sul caso è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte: "sono vicino - ha detto - ai genitori di Desiree per questa tragedia: sono un padre anche io, non oso immaginare cosa si possa provare a perdere in questo modo una figlia. Lo dico come autorità di Governo, non possiamo tollerare che all'interno del tessuto urbano si creino degli spazi, dei luoghi, sospesi dalle regole giuridiche".

E stasera, a San Lorenzo è stata organizzata una fiaccolata in memoria di Desirée, mentre in mattinata nelle strade del quartiere sono entrate in azione delle ronde. "Ci occupiamo -spiega uno dei componenti - di difendere gli abitanti del quartiere e lo facciamo da 5/6 anni". La sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha deciso di proclamare una giornata di lutto cittadino in concomitanza con i funerali della ragazza.




"Fuori i mostri dall'Italia", tensione alla fiaccolata a San Lorenzo
Momenti di tensione durante la fiaccolata nelle vie del quartiere San Lorenzo per ricordare Desirée. Nel momento in cui è partito lo slogan "Fuori i mostri dall'Italia", c'è stato qualcuno che tra le persone ferme in strada ha replicato a chi sfilava "I mostri siete voi..". Immediata la reazione di numerosi tra quanti partecipavano alla fiaccolata, qualcuno è tornato indietro, quasi a volersi mettere a caccia di chi aveva replicato in quel modo. Sono trascorsi diversi minuti prima che la situazione tornasse tranquilla. Diverse persone indossavano una t-shirt bianca con scritto 'Giustizia per Desirée'. Alla fiaccolata hanno preso parte alcuni congiunti della sedicenne uccisa, tra cui la nonna, zii e cugini. Inizialmente, si era detto che anche la madre della vittima fosse tra i partecipanti. Il corteo ha quindi raggiunto l'ingresso dello stabile, al civico 22 di via dei Lucani, teatro della tragedia.



Raggi: scioccata da brutalità
"Mi preme di dire una cosa, comedonna e come madre più che da sindaca: sono scioccata dalla brutalità di questo gesto e per come queste cose siano ancora possibili. Noi oggi siamo qui insieme ai cittadini di SanLorenzo, c'è un quartiere che sta manifestando il suo amore nei confronti di questa ragazza, che veramente è stata brutalizzata". Cosìla sindaca di Roma Virginia Raggi, che ha preso parte alla fiaccolata.