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ITALIA

Dopo Rouen

Domenica musulmani in chiesa in Francia e in Italia, Cei: sarebbe un gesto enorme

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L'appello del Centro per il culto musulmano francese, fatto proprio anche dall'italiana Coreis, affinché i musulmani siano domenica a messa per dare ai cattolici un segno di solidarietà "è un gesto enorme, mette fuori gioco chi vuole dividere, chi vuole una strategia del terrore". Così il portavoce Cei, don Ivan Maffeis, commenta l'invito delle comunità musulmane ai fedeli per domenica. "Il presidente Bagnasco aveva chiesto un segno, di far sentire la loro voce" perché "la strada non sono i muri" ed "è arrivato".

"Oggi (ieri, ndr) è il giorno in cui il Papa è entrato ad Auschwitz in silenzio. Un silenzio che convoca e chiede una risposta davanti al male. Il Papa non rivisita solo la storia di ieri ma ci convoca su oggi". E don Ivan sottolinea quanto "le parole del Papa e dei vescovi non siano scontate, basti vedere i commenti che sono usciti questi giorni su alcuni giornali. E allora questo appello rafforza tutti e risponde a chi pretende anche di fare la morale al Santo Padre. I credenti non hanno dubbi e l'importante è che si esca dal silenzio che rischia di essere equivocato".

"Le religioni vogliono la pace - prosegue Maffeis -, lo ha ricordato il Papa all'indomani dei tanti attentati, a Parigi, a Nizza, a Rouen. Ha detto che il mondo è in guerra ma che non è una guerra di religione. E anche la Chiesa italiana ha sottolineato che non fa propria né una logica di chiusura né di vendetta. La posizione della Chiesa è chiara ma non scontata" e non riceve plausi da tutti. "Ho letto parole molto dure contro il Papa, pretendono di sconfessarlo, di dire che le cose non stanno così, che si svegli, che l'obiettivo è la sua gente". E invece per il portavoce della Chiesa italiana occorre accogliere il suo invito a "non alzare barriere, muri. Lo vediamo questi giorni a Cracovia dove i controlli sono strettissimi. Ma non può essere questo il futuro, non può essere che sia impossibile andare tranquillamente a prendere un gelato sul lungomare di Nizza".

E allora serve l'incontro: come quello annunciato per domenica se i musulmani accoglieranno l'appello. "Anche da qui il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, aveva invitato i musulmani a non stare in silenzio, ad alzare la voce. Questo è uno dei segni che si aspettava, un gesto di prossimità. Non si tratta di mescolare religione o identità ma dare vita ad un dialogo fondamentale, alla convivenza reciproca. Tutto il resto non può appartenerci ma fa il gioco di chi vuole questa strategia del terrore".

Dopo la Francia anche l'Italia: domenica musulmani in chiesa
Anche in Italia, e non solo in Francia, domenica 31 luglio, prima della celebrazione della Santa Messa, delegati delle comunità musulmane si recheranno in alcune chiese del Paese per esprimere cordoglio e solidarietà per il barbaro omicidio perpetrato contro padre Jacques Hamel nella piccola chiesa di Saint Etienne du Rouvray.

A promuovere e sostenere queste iniziative di "fraternità" sono - sottolinea il Servizio Informazione Religiosa della Cei - la Coreis (Comunita' religiosa islamica) italiana e l'Ucoii (Unione delle comunita' islamiche in Italia). Delegati della Coreis porteranno il loro saluto in chiesa al vescovo e al parroco nelle città di Roma, Milano, Novara, Genova, Verona, Sondrio, Ventimiglia, Brescia, Vicenza, Fermo, Siena, Piacenza, Brindisi, Palermo e Agrigento. "Ci sembra fondamentale - spiega in una nota la Coreis - in questo momento drammatico dare con questo saluto dei musulmani d'Italia un segno concreto di profondo rispetto della sacralità dei riti, dei ministri e dei luoghi di culto del Cristianesimo dove i fedeli e i cittadini ricevono le benedizioni della comunione spirituale". Con questa iniziativa, la Coreis italiana ripropone nel nostro Paese la presa di posizione espressa in Francia dall'Istituto di alti studi islamici (Ihei) che per mostrare la sua solidarietà al mondo cattolico ha invitato i suoi membri a unirsi alla celebrazione della Messa domenica 31 luglio, nelle cattedrali e nelle chiese di Parigi, Lione, Marsiglia, Gap, Embrun, Rennes, Lille, Perpignan e Tolone.

La stessa iniziativa è stata presa dall'Ucoii. "Lo abbiamo fatto nei giorni scorsi - conferma Izzedine Elzir, imam di Firenze e presidente dell'Ucoii - andando personalmente a portare messaggi di solidarietà e cordoglio ai nostri fratelli cristiani, ai vescovi e ai parroci e domenica faremo altrettanto. Un gesto per mostrare che siamo tutti parte di un'unica famiglia umana, insieme contro il terrorismo e insieme per dire ai terroristi che i loro atti criminali non ci dividono, anzi ci uniscono ancora di più".

Questo scambio di fraternità avverrà a Genova, Verona, Brescia, in alcune parrocchie di Milano, in Toscana e Sicilia. Izzedine Elzir ricorda che, all'indomani del brutale assassinio di padre Hamel, l'Ucoii aveva invitato "tutti i musulmani d'Italia, anche attraverso le moschee e le associazioni della comunità a impegnarsi a sostenere i nostri fratelli e sorelle cristiani duramente colpiti. La risposta è stata spontanea da parte di comunità islamiche e parrocchie locali e questo per me è il segno di un lavoro di dialogo che sta cominciando a portare risultati".