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SPORT

Escluso il boicottaggio di Rio 2016

Doping, dalla Federazione russa di atletica le prime ammissioni su alcune accuse

Il presidente ad interim Vadim Zelichenok. “Siamo d'accordo con alcune accuse nei nostri confronti, su altre no e qualcosa non è più attuale perché è già stato corretto da tempo”

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Mosca
Dalla Federazione russa di atletica leggera arrivano le prime ammissione sulle accuse contestate dalla commissione dell'agenzia mondiale antidoping, la Wada. Una mossa che secondo alcuni osservatori sarebbe mirata ad evitare una squalifica che impedirebbe la partecipazione alle competizioni internazionali, soprattutto ai Giochi olimpici di Rio 2016.

Le ammissioni
A parlare, per conto della Federazione, è stato il presidente ad interim Vadim Zelichenok. “Siamo d'accordo con alcune accuse nei nostri confronti, su altre no e qualcosa non è più attuale perché è già stato corretto da tempo”, ha dichiarato.

La Russia rivendica "una strenua lotta dallo scorso febbraio"
"Le cause di questo sono note - ha spiegato Vadim Zelichenok - le violazioni delle regole che abbiamo ammesso erano abbastanza serie da indurci a una strenua lotta a partire dallo scorso febbraio: molti atleti e allenatori sono stati rimossi e questo non ha non potuto avere un'influenza sui risultati".
 
Cadono teste a Mosca
Nel frattempo, sull’onda delle accuse, continuano a cadere teste. Il Comitato olimpico russo ha raccomandato a Valentin Balakhnichev, per oltre 20 anni capo della Federazione di atletica leggera russa, di dimettersi da membro del comitato esecutivo.
 
Il ministro dello Sport: “Non boicotteremo Rio”
Quanto alle reazioni da parte di Mosca, il ministro dello Sport Vitali Mutko ha rassicurato che, anche in caso di bando del team di atletica, la Russia non boicotterà le Olimpiadi di Rio. “Non intendiamo boicottare nulla da nessuna parte”, ha spiegato Mutko definendo la Russia un “partner affidabile del movimento olimpico internazionale" e sottolineando che il suo paese è contro "l'ingerenza politica nello sport".