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ECONOMIA

Dal primo novembre farà posto a Christine Lagarde

Draghi nella sua ultima audizione: l'Eurozona rallenta più di previsto

"Nel futuro non so ancora cosa farò" conclude il presidente della Bce

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Mario Draghi ha parlato nella sua ultima audizione dinanzi alla commissione affari monetari del Parlamento europeo, prima della fine del mandato da presidente della Banca centrale europea. Dal primo novembre verrà sostituito dalla francese Christine Lagarde. 

Draghi ha espresso di nuovo preoccupazione per il rallentamento economico, confermato dai più recenti indici previsionali calcolati dall'Ocse: "Dalla mia ultima audizione davanti a questa commissione, lo slancio della zona euro è rallentato significativamente, più di quanto avevamo anticipato. Il Pil è ora previsto a 1,1% nel 2019, meno 0,6 punti dalle proiezioni di dicembre, e 1,2% nel 2020, meno 0,5 punti da dicembre". 

Secondo Draghi, nelle differenze tra i 28 paesi dell'Unione europea, quelli che hanno spazio di bilancio devono "agire in modo efficace e tempestivo", mentre quelli che hanno un debito pubblico elevato devono perseguire "politiche prudenti".

"Ci serve una strategia economica coerente nella zona euro, che completi l'efficacia della politica monetaria", ha spiegato l'ormai ex presidente della Bce, e perciò Francoforte è stata unanime nel chiedere "un maggiore contributo alle politiche fiscali". 

Ogni paese ha un proprio programma di riforme strutturali che sono "molto più ampie della sola attenzione al bilancio" dice Draghi. Ad esempio riforme nel mercato lavoro, nel settore giudiziario, in quello educativo e nella ricerca. "Ogni paese dovrebbe concentrarsi su questi elementi se diamo priorità
alla crescita che è la cosa che dovremmo fare" prosegue l'ex governatore della Banca d'Italia tra il 2005 e il 2011.  

Sul suo futuro Draghi ha concluso con una battuta: "Non so davvero cosa faro' dal 1 novembre".