Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Ebola-Oms-senza-nuove-misure-a-novembre-altri-20-mila-contagi-d905e663-729e-4d91-816b-ef0324ee98e6.html | rainews/live/ | true
MONDO

Sono 2811 i morti, oltre 5860 i casi di contagio

Emergenza Ebola. Oms: senza nuove misure a novembre altri 20 mila contagi

L'allarme degli esperti: "Se non vi sarà alcun cambiamento nelle misure di controllo dell'epidemia" a novembre si conteranno 9.939 casi in Liberia, 5.925 in Guinea e 5.063 in Sierra Leone

Condividi
Ebola, foto Medici Senza Frontiere
Più di 20 mila persone saranno infettate dal virus Ebola entro novembre se non si farà nulla per rafforzare le misure di controllo dell'epidemia in Africa occidentale. È l'avvertimento lanciato dall'Organizzazione mondiale della sanità in uno studio pubblicato oggi dal New England Journal of Medicin.

"Se non vi sarà alcun cambiamento nelle misure di controllo dell'epidemia" a novembre si conteranno 9.939 casi in Liberia, 5.925 in Guinea e 5.063 in Sierra Leone, secondo gli esperti.

Tasso di mortalità del 70,8%
L'inizio dell'epidemia, secondo quanto emerge dallo studio, risale al dicembre 2013, con un primo episodio in Guinea. Dal 30 dicembre 2013 al 14 settembre 2014 i casi sono stati 4.507, calcolano gli autori della ricerca, con un tasso di mortalità pari al 70,8% più consistente in Guinea, Liberia e Sierra Leone.

Le condizioni socio sanitarie, il vero problema
Questa volta, precisano gli esperti, il problema vero non è relativo alle caratteristiche del virus, ma a condizioni socio-sanitarie precarie. Da qui l'allarme: "Il rischio di una continua espansione dell'epidemia è reale", avverte l'Oms. Il nuovo studio dice che "bisogna svegliarsi": è "urgente aumentare gli sforzi di contenimento del virus, nonché lavorare a un rapido sviluppo di farmaci e vaccini".

Migliorare l'assistenza
Benché "promettenti", e "anche se efficacia è sicurezza saranno dimostrate", è infatti "improbabile che i prodotti sperimentali possano essere disponibili nelle quantità che servirebbero per fare la differenza nei prossimi mesi". Conclude Christopher Dye, direttore Strategie Oms: "Bisogna tracciare meglio i contagi, provvedere a misure di isolamento adeguate, migliorare la qualità e la gestione dell'assistenza, coinvolgere le comunità locali e cercare sostegno di partner internazionali. Altrimenti, nei 3 Paesi più colpiti, i morti saranno migliaia a settimana".

I centri Msf per il trattamento del virus 
Nei centri per il trattamento del virus Ebola, nulla è lasciato ai dettagli. Il rischio di contagio è talmente alto che è fatto divieto ai medici stessi di toccarsi. Il personale internazionale è costretto a proteggersi in tute protettive così poco traspiranti che risulta difficile indossarle per più di 40 minuti. In quel tempo si suda tantissimo, quasi due litri, ma nulla evapora. Ogni area del campo è separata dalle altre e c'è persino un inceneritore per bruciare vestiti e materiale infetto. I medici e il personale sanitario si attengono rigidamente alle procedure.