Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Fase-2-Comitato-asili-privati-10-mila-strutture-di-servizi-per-l-infanzia-dimenticate-6855f34f-410c-49e7-aa48-bd7431f07257.html | rainews/live/ | true
Coronavirus

"Perdita di decine di migliaia di posti di lavoro già da giugno"

Fase 2, Comitato asili privati: "10 mila strutture di servizi per l'infanzia dimenticate"

"l servizi educativi 0-3 e 3-6 anni non sono stati compresi nelle attività di riapertura. Chiediamo che vi occupiate dei servizi e delle imprese essenziali in questo paese, dove il nido privato assolve ad oltre il 50% della domanda delle famiglie" scrive in un appello al governo la presidente di EduChiAmo, Cinzia D'Alessandro. Assonidi: "Ci aspettavamo indicazioni per ripartire"

Condividi
Il "silenzio" sui servizi educativi 0-6 anni è "tombale" e "l'odore della cenere insopportabile per i gestori dei servizi privati e i loro lavoratori: quasi 10.000 le strutture dimenticate dal decreto Rilancio che, oltre a non essere oggetto di alcun piano di riapertura, si vedono negare la proroga della cassa integrazione per i lavoratori". E' il grido d'allarme del comitato nazionale EduChiAmo, che raggruppa gestori privati di servizi per l'infanzia. "Siamo profondamente angosciati", lamenta la presidente del comitato Cinzia D'Alessandro, "viviamo un incubo da 3 mesi, ogni giorno affondiamo nelle sabbie mobili create da chi dovrebbe tutelare le piccole imprese dell'educazione, le migliaia di lavoratori di tutta Italia, educatrici, insegnanti, cuoche, ausiliare che non hanno prospettive. Mesi di battaglie per arrivare allo stesso risultato dell'inizio del lockdown - sostiene -: siamo invisibili, addirittura al punto che ci viene vietato di riaprire e insieme andranno a cessare gli aiuti degli ammortizzatori sociali. Oltre a non avere ricevuto alcun contributo per la sopravvivenza".

Il comitato chiede poi una audizione urgente in Senato, in una lettera indirizzata al presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama Daniele Pesco. "In rappresentanza di oltre 8000 iscritti sul territorio nazionale, chiediamo di poter avere un'audizione urgente con la commissione da Lei presieduta, vista la disastrosa situazione delle piccole aziende da noi rappresentate, oltre 9000 sul territorio italiano il cui destino è al momento la cessazione totale delle attività, con la conseguente perdita di decine di migliaia di posti di lavoro già dal prossimo mese di giugno", scrivono, rivolgendosi al senatore M5s.

"Lei saprà che il Decreto Rilancio prevede che gli ammortizzatori sociali non siano prorogati oltre la misura di 5 settimane da utilizzare fino al 31 agosto: questo significa che per i nidi e le scuole d'infanzia private, chiusi da fine febbraio in alcune regioni, e da inizio marzo in altre, la cassa integrazione non coprirà oltre fine maggio/inizio giugno - lamentano -. Nel contempo non ci viene data la possibilità di lavorare, il servizi educativi 0-3 e 3-6 anni non sono stati compresi nelle attivita' di riapertura. Siamo increduli, attoniti e disperati di questa cieca dimenticanza e chiediamo che Vi occupiate di tutti noi, servizi ed imprese essenziali in questo paese, dove il nido privato assolve ad oltre il 50% della domanda delle famiglie". "Come potete ignorare l'esistenza di chi da lavoro e servizi ad una cosi ampia fetta di popolazione? Come potete pianificare la fine dei nostri diritti d'impresa ed il precipitare nel baratro della disoccupazione noi ed in nostri lavoratori?", si chiedono. "Siete ancora in tempo a cambiare rotta, prendendo decisioni giuste e necessarie. Attendiamo con fiducia un Suo riscontro alla richiesta di audizione urgente".

Assonidi; "Ci aspettavamo indicazioni per ripartire"
Un appello condifiviso anche da altre realtà del settore. Aprono oratori, centri estivi, agriturismi e fattorie didattiche, si adattano cortili di scuole e parchi pubblici. E i nidi privati? Alla vigilia di nuove aperture per la "Fase 2" dell'emergenza Covid-19 Assonidi, l'Associazione degli asili nido e scuole d'infanzia privati aderente a Confcommercio, torna a chiedere con forza che ci si occupi di un settore che continua a non trovare ascolto. "Stiamo assistendo in questi giorni a una grande mobilitazione di soggetti che gestiranno, o forse è meglio dire che impareranno a gestire, i servizi all'infanzia con le modalità di un'enorme cessione di ramo d'azienda – afferma Federica Ortalli, presidente di Assonidi - dimenticandosi che stiamo parlando di bambini. Ben venga aiutare le famiglie, ben venga andare incontro alle richieste di genitori che devono tornare al lavoro, ben venga tenere presente le esigenze dei bambini chiusi in casa da quasi tre mesi. Ma questi bambini prima cosa facevano? Dove incontravano i loro amici? E i genitori, pre Covid-19, dove accompagnavano i bambini ogni mattina? All'asilo nido e alla scuola d'infanzia".