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ECONOMIA

A sorpresa a Grugliasco lunga riunione con i dipendenti

Fiat, Marchionne dà l'ok per 500 trasferimenti alla Maserati

L'ad conferma il passaggio dei lavoratori da Mirafiori

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I 500 trasferimenti da Mirafiori alla Maserati di Grugliasco ci saranno. Lo ha confermato l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne che, a sorpresa, si è presentato alla Maserati e ha tenuto una lunga riunione con i lavoratori.

Nei giorni scorsi Sergio Marchionne aveva lanciato un duro contrattacco ai sindacati, bloccando gli straordinari negli stabilimenti italiani del gruppo Fiat e sospendendo i trasferimenti. Al manager della Fiat non erano piaciute le iniziative di lotta decise dai 'sindacati del sì', Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri, dopo la rottura della trattativa sul contratto. E ancor meno lo sciopero proclamato dalla Fiom nello stabilimento di Grugliasco, immediatamente definito in una nota "irrazionale e incomprensibile": solo 200 lavoratori su 2.000, secondo l'azienda, hanno aderito alla protesta di un'ora contro le condizioni di lavoro e i turni, ma le undici vetture in meno prodotte sono state "un danno".

Così Marchionne avevo preso carta e penna e ha scritto direttamente ai dipendenti: "Abbiamo perso opportunità preziose per sfruttare picchi di domanda. Ma cosa ben più grave - spiegava - quello che è successo ha inferto un duro colpo al nostro e al vostro lavoro. Non ha offerto dell'Italia l'immagine che vorremmo portare nel mondo, quella di un Paese serio e di grande valore". Marchionne invitava anche "a non sottovalutare l'effetto" che certe iniziative possono avere a "a continuare a mostrare fiducia e passione". Dopo la lettera la decisione di non ricorrere più agli straordinari nelle fabbriche del gruppo, di sospendere il passaggio ai dodici turni alla Maserati con il conseguente congelamento dei nuovi 500 trasferimenti di tute blu da Mirafiori a Grugliasco.

I sindacati chiedono l'immediata riapertura del tavolo sul contratto, ma il tono dei commenti è diverso. "La reazione di Marchionne è eccessiva e sbagliata. Si rischia di mettere in discussione quattro anni di relazioni sindacali basate sul principio della partecipazione e degli accordi sottoscritti", replicava il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. "Se la lettera è per noi - aggiungeva Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim - Marchionne ha sbagliato indirizzo. Noi non abbiamo causato alcuna perdita produttiva. E' necessario un chiarimento, bisogna riaprire il negoziato sul contratto". Anche il segretario generale della Fiom torinese, Federico Bellono, considerava "inaccettabili" le parole di Marchionne e giudica "smisurata la reazione". Fismic e Quadri se la prendevano con la Fiom che con il suo sciopero "mette a rischio la Maserati" e invitando gli altri sindacati a chiedere un'immediata riapertura del negoziato.