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ITALIA

L'annuncio di Alfano non risulta al procuratore Roberti

​Giallo su controlli di cittadini tunisini a Bari in contatto con l'attentatore di Nizza

Alfano annuncia controlli in Puglia perché uno dei fermati dai francesi avrebbe detto loro di vivere lì ma per il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti, "il dato riportato dal ministro a noi non risulta" 

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Angelino Alfano Franco Roberti (Ansa)
Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, avrebbe annunciato ai capigruppo, durante il vertice a Palazzo Chigi sul terrorismo, che, dopo il massacro di Nizza, su richiesta delle autorità francesi, si sarebbe svolto un controllo in Puglia perché uno dei fermati dai francesi avrebbe detto loro di vivere lì. 

E agenti della Digos della Questura di Bari hanno avviato accertamenti su alcuni cittadini di nazionalità tunisina residenti in provincia di Bari che risulterebbero essere entrati in contatto nelle scorse settimane con l'attentatore di Nizza. L'impulso alle verifiche è arrivato direttamente dall'autorità giudiziaria francese che ha segnalato i contatti sospetti. In particolare, a coordinare queste verifiche è il neo nominato procuratore aggiunto Roberto Rossi, magistrato Antimafia, il quale negli ultimi mesi ha aperto diversi fascicoli d'inchiesta proprio sui passaggi sospetti dal porto di Bari e sul ruolo del capoluogo pugliese come base logistica per supporto a foreign fighters. Negli atti di una recente indagine della Dda di Bari sul terrorismo internazionale di matrice islamica veniva posto l'accento sull'analisi dei tabulati telefonici e, soprattutto, sulle "telefonate in arrivo o partenza verso svariati numeri internazionali di Stati esteri tra i quali Iraq, Francia, Germania, Regno Unito, Repubblica Ceca, Tunisia, Norvegia, Grecia, Svizzera, Romania e Afghanistan". Su queste utenze internazionali erano già state avviate verifiche in collaborazione con gli investigatori esteri.

"Io non so cosa abbia detto il ministro Alfano, da quello che mi è stato riferito il dato riportato dal ministro a noi non risulta". Lo ha affermato il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti, a margine di un convegno sul terrorismo al Csm, rispondendo sulle verifiche che sarebbero state compiute in Puglia dopo la strage di Nizza. "Il che - ha proseguito Roberti - può essere ricondotto o ad una informazione non esatta che ha ricevuto il ministro oppure ad un difetto di circolazione delle informazioni all'interno delle istituzioni e questo sarebbe grave, perché sarebbe opportuno che certe notizie prima di essere divulgate venissero fatte circolare all'Interno del circuito istituzionale affinché la procura nazionale antimafia abbia la possibilità di dare un apporto conoscitivo importante su ciascun dato di cui viene a conoscenza. E prima ne viene a conoscenza, meglio è".