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MONDO

Il vertice

Ucraina firmato accordo a Ginevra. "Disarmare i gruppi illegali"

Il ministro degli Esteri russo Lavrov spiega che è stato siglato un accordo per "disarmare i gruppi armati illegali". Obama ribadisce: "Escludo l'intervento militare". Nell'Est del Paese ancora alta la tensione: tre filo-russi uccisi e altri 13 feriti a Mariupol, a 30 chilometri dal confine russo.
 

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Usa, Russia, Ue e Ucraina hanno firmato un documento per uscire dalla crisi ucraina. Lo ha annunciato il ministro degli esteri russo Lavrov in conferenza stampa al termine dei colloqui a 4, a Ginevra, tra le diplomazie di Mosca e Kiev, con la mediazione di Usa e Ue. Lavrov ha spiegato che è stato siglato un accordo per "disarmare i gruppi armati illegali". Oltre a ciò anche riforma costituzionale, liberazione di tutti gli edifici occupati illegalmente, scarcerazione e amnistia degli arrestati (tranne quelli accusati di crimini gravi): sono alcuni dei principi enunciati nel documento approvato oggi. Nel documento si precisa che "tutte le parti devono astenersi da qualsiasi azione di violenza, intimidazione o provocazione".

Obama: "Escludo l'intervento militare"
Seppur non del tutto soddisfatto dell'intesa raggiunta a Ginevra, Barack Obama ha nuovamente ribadito di escludere qualsiasi ipotesi di intervento militare Usa (o Nato) perchè, ha detto, si tratta di una situazione per cui non esiste una ragionevole soluzione militare. "Non penso che possiamo essere sicuri di nulla a questo punto. Penso ci sia la possibilità, la prospettiva che la diplomazia possa riuscire ad allentare la tensione" ha detto il presidente Usa ribadendo che "abbiamo già pronte ulteriori sanzioni che possiamo imporre alla Russia se non vedremo un'autentico miglioramento della situazione". Poco prima della conclusione del vertice di Ginevra il presidente americano aveva approvato l'invio di aiuti militari in Ucraina "non letali", cioè elmetti, materassini da campo, sistemi di purificazione d'acqua, tende e medicine da destinare all'esercito di Kiev. Le decisione assunte oggi non vanno lette come "minacce o provocazioni" contro Mosca, aveva detto il capo del Pentagono, Chuck Hagel, annunciando gli aiuti logistici inviati dagli Usa all'esercito di Kiev. 

Kerry: "Nuove sanzioni senza progressi in de-escalation"
Gli Stati Uniti "non avranno altra scelta se non quella di imporre" ulteriori sanzioni alla Russia se l'accordo sull'Ucraina fallirà e non si vedranno miglioramenti della situazione. Ad annunciarlo il segretario di Stato americano, John Kerry, al termine dell'incontro fra rappresentanti di Usa, Russia, Ucraina e Ue. Kerry ha aggiunto che "ci aspettiamo totalmente che i russi" dimostrino che sono seri sulla volontà di far scendere la tensione. "Nessun altro incidente del genere dovrebbe succedere" ha affermato. Il segretario di Stato ha indicato che i 4 sono d'accordo a "fare passi concreti e non solo usare le parole" per trovare una soluzione alla crisi ucraina spiegando che ci sarà una missione Osce (l'organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) nella zona est dell'Ucraina.

Putin in tv
Il presidente russo ha parlato a lungo della crisi in Ucraina nella sua annuale maratona tv: il presidente russo ha denunciato il "grave crimine" dell'uso della forza contro i manifestanti russofoni nell'est e ha avvertito che le nuove autorità di Kiev stanno spingendo il Paese "verso l'abisso", ma ha lasciato aperta la porta al dialogo. Avvertendo che spera "molto sentitamente" di non dover mandare le truppe in Ucraina - pur avendone il "diritto", dopo il via libera ottenuto dal Senato a marzo - Putin ha ribadito che farà il possibile per aiutare la popolazione russofona a difendere i propri diritti. Putin ha attribuito "grande importanza" ai colloqui di Ginevra ma a suo avviso il compromesso necessario a uscire dalla crisi deve essere trovato "all'interno" del Paese e non all'esterno, "tra parti terze" come Mosca e Washington. Il primo passo, inoltre, deve essere una riforma costituzionale che preceda le elezioni presidenziali.

La "questione" gas
Nel suo intervento in tv, Putin ha affrontato anche la questione energetica, annunciando che Mosca è pronta ad attendere ancora un mese per il pagamento del debito ucraino legato al gas russo, poi passerà al sistema di forniture con pagamenti anticipati. L'eventuale interruzione della fornitura del gas all'Ucraina da parte di Gazprom è "causa di seria preoccupazione, poiché comporta il pericolo di un'interruzione del servizio nell'Ue ed altri Paesi partner". Così il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso in una lettera a Putin, a cui chiede "di trattenersi dall'adottare tali misure". Barroso fa inoltre sapere che l'Ue è pronta a consultazioni con la Russia e l'Ucraina riguardo alla sicurezza delle forniture di gas ed il transito.

Il bilancio di oggi
La giornata era iniziata nel peggiore dei modi. Tre miliziani filo-russi sono stati uccisi e altri 13 sono stati feriti a Mariupol, una città sul Mare di Azov nella regione di Donetsk, dove un'unità militare della Guardia nazionale di Kiev ha respinto un assalto alla sua base. 

La crisi in Ucraina
Le tensioni sono aumentate il mese scorso quando la Russia ha annesso la Crimea, provocando l'indignazione internazionale. Disordini sono poi arrivati a Donetsk, un'altra zona prevalentemente di lingua russa. Putin ha insistito che i russi in Ucraina "devono essere cittadini uguali ... è una questione di garanzie per queste persone". In precedenza, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha avvertito Mosca contro il sostegno a ulteriori interventi di gruppi armati filo-russi. Il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Deshchytsya, ha invitato la Russia a "non sostenere attività terroristiche in Ucraina orientale".