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MONDO

Il premier ellenico

Grecia, Tsipras: "Pronti a grande no su cattivo accordo"

"La nostra proposta assicura che centreremo gli obiettivi di bilancio fissati dalle istituzioni per il 2015 e 2016", dice il leader di Syriza mentre la banca centrale avverte: "Senza accordo fuori da euro e Ue". Domani in programma l'eurogruppo

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Il governo greco è pronto a dare un "grande no" a un cattivo accordo. Lo ha detto il premier greco Alexis Tsipras dopo l'incontro con il cancelliere austriaco Werner Faymann aggiungendo che "la nostra proposta assicura che centreremo gli obiettivi di bilancio fissati dalle istituzioni per il 2015 e 2016".

Tsipras ha aggiunto di non avere paura di prendere decisioni difficili e ha spiegato che sui tagli alle pensioni non si può fare di più: la proposta greca elimina gradualmente l'opzione del pensionamento anticipato da 2016 - ha precisato - e genererà risparmi aggiuntivi per 2,5 miliardi nel periodo 2016-2022. Per il premier greco ottenere risparmi per 1,8 miliardi nel 2016 solo dai tagli alle pensioni non è possibile mentre la proposta greca porterà risparmi per 300 milioni. "La richiesta di reperire risparmi con tagli alle pensioni è incomprensibile - ha aggiunto - se i leader europei insistono su questa incomprensibile richiesta, si assumeranno il costo di conseguenze che non porteranno benefici a nessuno".

Nessun passo avanti dunque sulla soluzione del caos ellenico con Atene e i creditori internazionali distanti sulle rispettive posizioni. Latita ancora l'accordo che dovrebbe permettere di sbloccare 7,2 miliardi di aiuti internazionali, in cambio di riforme strutturali da parte del governo di Syriza, e di attingere ad altri liquidi dai fondi salva-Stati, mentre è proprio la banca centrale di Atene, in suo report, a lanciare l'allarme: "Il fallimento nel raggiungere un accordo segnerebbe l'inizio di un corso pericoloso che indurrebbe, inizialmente, a un default e, successivamente, all'uscita dall'euro, e probabilmente, dall'Unione europea. Raggiungere un accordo con i nostri partner è un imperativo che non possiamo permetterci di ignorare".

Si affievoliscono così le speranze di arrivare all'Eurogruppo di giovedì con un accordo o almeno una bozza: "La palla è nel campo greco, non c'è molto da dire, i ministri finanziari della zona euro domani a Lussemburgo faranno il punto della situazione del negoziato e il ministro greco illustrerà le sue valutazioni", dicono fonti europee alle agenzie internazionali ripetendo il ritornello degli ultimi giorni, dopo le accuse di Alexis Tsipras e le repliche di Jean Claude Juncker che hanno surriscaldato le ultime ore. Il presidente della Commissione Ue, però, starebbe pensando di provare una mediazione in extremis. E il presidente dell'Eurogruppo, il falco JeroenDijsselbloem, dice: "Il tempo sta per finire, ma un accordo è ancora possibile, anche siamo contrari alla svalutazione del debito".

"Per l'accordo ci sono le precondizioni tecniche, il problema è di volontà politica" aggiunge il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, mentre il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, gli fa eco: "Quello di domani non sarà un incontro conclusivo, ma è falso dire che imponiamo l'austerità".