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MONDO

Domani a Bruxelles l'Eurogruppo

Grecia, si accelera sulle privatizzazioni. Attesa per il voto del Parlamento

Atene deve rimborsare entro il 20 agosto 3,4 miliardi di euro alla Banca centrale europea e punta, con il voto sul terzo piano di salvataggio del Paese, a ottenere una prima rata degli aiuti, che oscillano tra gli 80 e gli 86 miliardi di euro nei prossimi tre anni. Al via la privatizzazione dei porti del Pireo e di Salonicco e della ferrovia di Stato Trainose-Rosco

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Alexis Tsipras
Atene (Grecia)
Sono ore decisive per la Grecia con il Parlamento di Atene che questa sera è chiamato a votare il nuovo accordo con i creditori internazionali in cambio del terzo piano di salvataggio. "Il calendario è serrato e siamo costretti a questa procedura di emergenza", ha detto Gerasimos Balaouras, deputato del partito di governo Syriza, avviando la discussione. Il deputato ha ricordato che la Grecia deve rimborsare giovedì prossimo 3,4 miliardi di euro alla Banca centrale europea (Bce) e che punta, con il voto sul terzo piano di salvataggio del Paese, a ottenere una prima rata degli aiuti, che oscillano tra gli 80 e gli 86 miliardi di euro nei prossimi tre anni.

Dopo le commissioni parlamentari, il disegno di legge sarà discusso in seduta plenaria con i 300 parlamentari, con il voto previsto in tarda serata. Il governo di Alexis Tsipras dovrebbe ottenere l'approvazione del piano grazie anche ai 106 voti dei principali partiti di opposizione, ma sarà chiamato di nuovo a confrontarsi con l'ala minoritaria del suo partito, contraria alle nuove misure di austerità, con diverse defezioni tra i deputati di Syriza, come già avvenuto nelle scorse votazioni di luglio.

Le privatizzazioni
Intanto, l'agenzia greca per le privatizzazioni ha annunciato oggi il termine per la presentazione delle offerte: ottobre 2015 per il Pireo, dicembre 2015 per la ferrovia e febbraio 2016 per il porto di Salonicco. L'annuncio dell'Hellenic Republic Asset Development Fund's (HRADF) si basa sull'accordo raggiunto fra il governo greco e i suoi creditori, sul quale voterà il parlamento di Atene nelle prossime ore. Fra le società interessate al Pireo vi è in prima linea il gruppo cinese COSCO che attualmente gestisce il molo I del porto. Fin dal 2009 la Piraeus Container Terminal, una sussidiaria di Cosco, gestisce i moli II e III in base ad una concessione dalla durata di 35 anni. 

Domani l'Eurogruppo
Ed è previsto per domani alle 15 il vertice dei ministri economici dell'Eurozona che dovranno emettere il loro verdetto sulla bozza d'accordo raggiunta tra Atene e i suoi creditori. Il governo di Alexis Tsipras dovrebbe ottenere l'approvazione del piano in Parlamento grazie anche ai 106 voti dei principali partiti di opposizione, ma sarà chiamato di nuovo a confrontarsi con l'ala minoritaria del suo partito, contraria alle nuove misure di austerità, con diverse defezioni tra i deputati di Syriza, come già avvenuto nelle scorse votazioni di luglio. 

Secondo quanto riportato dal Financial Times, inoltre, il ministero delle Finanze di Berlino ha distribuito ai partner dell'Eurozona un documento nel quale elenca le sue obiezioni all'intesa, ponendo le premesse per una discussione che si annuncia difficile. Intanto il primo ministro finlandese, annoverato tra i "falchi" per il rigore nell'Eurozona, ha detto di aver ricevuto un mandatop per approvare il pacchetto di salvataggio per Atene sempre che siano state rispettate le numerose precondizioni delineate dai creditori (Ue, Bce, Fmi). "Serie preoccupazioni" da parte delle istituzioni europee sono state espresse sulla sostenibilità del debito greco. Il giudizio, contenuto in un documento anticipato dall'agenzia Bloomberg che contiene uno scenario di base da parte di Bruxelles, appare destinato a mettere pressione sulla Germania, principale creditore di Atene, per concedere un alleggerimento del debito come parte del prossimo programma di aiuti. Secondo il documento il debito pubblico greco toccherà il prossimo anno un picco del 201% del Pil prima di ritracciare gradualmente verso il 160% previsto per il 2022. In  tempi recenti dubbi sulla sostenibilità del debito greco erano stati espressi anche dal Fondo Monetario Internazionale che in passato aveva chiesto livelli di debito vicini al 120% per erogare prestiti. Il documento europeo, oltre alle "serie preoccupazioni riguardanti la sostenibilità del debito pubblico greco" puntualizza che una soluzione può essere ottenuta senza ricorrere a riduzioni nominali dello stesso. Il nodo debito sarà certamente uno dei punti caldi del vertice dell'eurogruppo di domani a Bruxelles, incaricato di esaminare il nuovo piano di aiuti da 85 miliardi per Atene. 

Bene i dati sul Pil greco nel II trimestre
Ma la giornata di oggi ha visto anche una notizia positiva per Atene con il Pil greco che, a sorpresa, ha mostrato una crescita dello 0,8%, uscendo così tecnicamente dalla recessione. Difatti i primi tre mesi dell'anno si erano conclusi con una crescita zero e con questo secondo trimestre, il paese ha fatto registrare due trimestri consecutivi senza segno meno, scongiurando la recessione. Il dato del secondo trimestre è anche superiore alle attese, con gli analisti che stimavano una crescita zero. Su base annua, il Pil è salito dell'1,4%.