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Coronavirus

Blitz della Polizia

Green pass, vendita di falsi certificati: sequestrati 32 canali Telegram

Gli utenti venivano attratti con messaggi del tipo: "Ciao, ti spiego brevemente come funziona. Attraverso i dati che ci fornisci una dottoressa nostra collaboratrice compila un certificato vaccinale e da lì in green pass"

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Falsi Green Pass: vasta operazione della Polizia di Stato nel contrasto al commercio online di certificati anti-Covid fake. Gli utenti venivano attratti con messaggi del tipo: "Ciao, ti spiego brevemente come funziona. Attraverso i dati che ci fornisci (nome e cognome, residenza, codice fiscale e data di nascita) una dottoressa nostra collaboratrice compila un certificato vaccinale e (quindi si, risulti realmente vaccinato per lo stato) e da lì in green pass". 

Gli investigatori del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, Milano e Bari, con il coordinamento delle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Roma, Milano e dei minorenni di Bari hanno eseguito perquisizioni e sequestri nei confronti degli amministratori di 32 canali Telegram responsabili della vendita di green pass Covid 19 falsi.

Sono stati identificati, perquisiti e indagati 4 soggetti, tra i quali 2 minori, gestori di diversi canali Telegram specializzati nell’offerta illegale di Certificati, per i reati di truffa e falso. Le indagini sono scaturite da un capillare monitoraggio della rete internet, attraverso il quale, gli specialisti della Polizia Postale, tramite complesse analisi tecniche e finanziarie della blockchain, la tecnologia alla base delle criptovalute, sono riusciti ad individuare i canali di vendita e ad identificarne gli amministratori. Erano migliaia gli utenti iscritti ai canali su note piattaforme di comunicazione dove veniva proposta, con garanzia assoluta di anonimato, la vendita dei green pass falsi, da pagare in criptovaluta o buoni acquisto di piattaforme per lo shopping on-line, ad un prezzo compreso tra i 150 ed i 500 euro.

In questo video Ivano Gabrielli, Direttore del CNAIPC del Servizio Polizia Postale, spiega inoltre come questa attività consenta a dei truffatori di impadronirsi di dati sensibili dei cittadini, per scopi tutt'altro che leciti

 

La polizia ricorda  che il certificato Green Pass originale non può essere falsificato o manomesso poiché ogni certificazione viene prodotta digitalmente con una chiave privata del Ministero della Salute che ne assicura l’autenticità. Ad ogni controllo con la preposta App ufficiale VerificaC19, viene interrogata la banca dati ministeriale contenente l’elenco ufficiale della popolazione vaccinata e, di conseguenza, un QR-CODE generato con una certificazione non autentica, non supererebbe la procedura di verifica.