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ITALIA

Canale di Sicilia

Soccorso un altro barcone: 75 migranti dispersi. A Pozzallo i corpi dei morti nel peschereccio

Una settantina di migranti risultano dispersi nel canale di Sicilia: a rendere nota la notizia, l'agenzia Onu per i rifugiati (Unchr) che ha raccolto le testimonianze dei superstiti. Intanto si è concluso il recupero delle salme dal peschereccio di Pozzallo: 45 morti

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Il corteo funebre al porto di Pozzallo
Pozzallo (Ragusa)
A neanche un giorno dal recupero dei migranti morti nel porto di Pozzallo, si profila un'altra tragedia in mare. Sono 27 i migranti salvati su un altro barcone, ma a bordo ce n'erano almeno altri 75. "Dispersi", riferisce l'agenzia Onu per i rifugiati. L'Unchr ha raccolto le testimonianze dai superstiti, soccorsi dalla marina militare e portati a Catania alcune ore fa.

Proprio a pochi chilometri dal porto nel ragusano, dove sono stati recuperati i 45 corpi degli africani morti per asfissia: tutti subsahariani, tutti giovani. Morti nella ghiacciaia del barcone, diventata torrida per il viaggio in mare. Un vano che si è trasformato in fossa comune. Su quel barcone c'erano altri 566 passeggeri, tutti tratti in salvo. E il numero delle vittime potrebbe salire: alcuni dei migranti riferiscono di altri due morti e altri quattro dispersi. A bordo dell'imbarcazione, hanno raccontato i superstiti, c'erano bambini che si sono sentiti male; molta gente ha bevuto acqua di mare per non morire disidratata. I tre subsahariani sono caduti in mare, mentre il ragazzo marocchino si è tuffato per cercare di raggiungere una nave che aveva visto in lontananza. Di queste persone non si è più avuto notizia.

In giornata la polizia ha arrestato due uomini, ritenuti gli scafisti del barcone su cui sono morti i 45 migranti: sono un trentenne senegalese e un 22enne del Gambia. L'accusa non è solo di favoreggiamento dell'immigrazione, ma anche di sequestro di persona. I 45 morti erano stati chiusi nella stiva per la conservazione del pesce, senza poter salire alla zona sopra coperta. Se avessero potuto, sarebbero sopravvissuti. 

Intanto l'agenzia Onu "elogia l'operato della Marina militare italiana per l'incessante azione di soccorso che ha portato al salvataggio di oltre cinquemila persone in sole 48 ore e senza il cui prezioso intervento il numero delle vittime sarebbe indubbiamente maggiore". Ma l'Unchr ha stimato che siano circa 500 i migranti e rifugiati morti nel Mediterraneo dall'inizio del 2014: "Nonostante gli enormi sforzi sostenuti delle autorità italiane e l'aiuto costante prestato dalle imbarcazioni private, centinaia di migranti e rifugiati innocenti continuano a perdere la vita alle frontiere d`Europa".