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ITALIA

La replica del ministro degli esteri italiano

Immigrazione, Gentiloni a Frontex: "Non servono allarmismi"

"Da 500mila ad  un milione di migranti pronti a partire dalla Libia", aveva detto il direttore dell'operazione comunitaria. "L'immigrazione ci sarà sempre - commenta il ministro - ma possiamo dare un contributo per renderla più regolare e più compatibile con le condizioni di accoglienza e di umanità che sono necessarie"

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Per affrontare l'emergenza immigrazione "non serve sollevare allarmi e allarmismi", ne è convinto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Gentiloni ha così risposto alle stime sul numero di immigrati pronti a partire dal Nordafrica per le coste italiane diffuse dal direttore di Frontex Fabrice Leggeri. Quello che serve, è "un maggiore impegno di noi italiani e dell'Europa per fronteggiare il fenomeno dell'immigrazione", ha detto il ministro. "Quello che chiediamo a Frontex è una maggiore collaborazione", ha concluso.

"Certamente c'è un incremento di immigrazione ma non mi metterei a dare particolari numeri. Bisogna lavorare sui numeri dell'impegno comune anche economico per fronteggiare questa situazione", aggiunge Gentiloni rispondendo ai giornalisti a margine del Consiglio esteri informale di Riga. "Io francamente, più che occuparmi di scenari più o meno allarmanti - osserva il ministro - sto cercando la collaborazione dell'Unione europea per tenere il più possibile sotto controllo questo fenomeno. L'immigrazione ci sarà sempre ma possiamo dare un contributo per renderla più regolare e più compatibile con le condizioni di accoglienza e di umanità che sono necessarie".    

Gentiloni poi "ringrazia" la Commissione europea per "la prima risposta di emergenza già data due settimane fa" e, ricordando la nuova lettera inviata assieme ad Alfano, sottolinea che nel quadro della strategia europea sulle migrazioni che Bruxelles presenterà a maggio "uno degli aspetti deve essere il rafforzamento della missione Triton e di conseguenza dell'agenzia Frontex". Sul punto si dice "abbastanza fiducioso" che la Ue "darà a Frontex ulteriori mezzi economici e che questo consenta il dispiegamento di altri mezzi aeronavali di altri paesi, la cui presenza dipende dalla disponibilità finanziaria dell'agenzia".    

"Sono abbastanza convinto che l'Europa si farà carico in modo maggiore rispetto ai mesi scorsi di questa emergenza", conclude, sottolineando che "un intervento dell'intera Ue sui paesi vicini alla Libia, sul monitoraggio ed il salvataggio in mare può non solo tenere sotto controllo ma ridurre questo fenomeno".