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MONDO

Nuova stretta a due settimane dal voto

Turchia: stop ai programmi televisivi anti Erdogan

L'operatore statale unico di comunicazione satellitare in Turchia, Turksat, ha trasmesso ai suoi network l'avviso di interrompere entro un mese le trasmissioni di 7 canali ostili all'Akp di Erdogan, pena l'interruzione dei loro contratti. La decisione ha scatenato forti polemiche. Si tratta di canali considerati vicini alla confraternita Hizmet del magnate e imam Fethullah Gulen, ex sodale di Erdogan e ora suo nemico numero uno

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Il presidente turco Tayyip Erdogan
Stop ai programmi televisivi anti Erdogan. A due settimane dalle cruciali elezioni anticipate del primo novembre, l'operatore statale unico di comunicazione satellitare in Turchia, Turksat, ha trasmesso ai suoi network l'avviso di interrompere entro un mese le trasmissioni di 7 canali ostili all'Akp di Erdogan, pena l'interruzione dei loro contratti. Lo riferiscono i media locali. La decisione, che sta provocando forti polemiche politiche, giunge a 10 giorni dal blocco già imposto agli stessi canali da una delle principali piattaforme televisive satellitari locali, Digiturke, prima ancora, da altre 4 piattaforme di trasmissione: Turkcell Tv, Tivibu, Teledunya e Kablo Tv.

I 7 canali televisivi oscurati sono Bugun, Kanalturk, S.Haber, Samanyolu, Mehtap, Irmak e quello di intrattenimento per bambini Yumurcak, che si considerano legati alla confraternita Hizmet del magnate e imam Fethullah Gulen, ex sodale di Erdogan e ora suo nemico numero uno.

La rimozione è stata ordinata dall'ufficio del procuratore di Ankara in base al sospetto che questi canali sostengano di fatto un'organizzazione terroristica. Tale infatti è considerata dal governo di Ankara la rete della Confraternita Hizmet.

Solo dieci giorni fa il direttore del quotidiano di opposizione Zaman aveva ricevuto un mandato d'arresto, per aver pubblicato un tweet offensivo. L’accusa: ingiuria al presidente.  

Ieri il presidente Erdogan ha incontrato la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha confermato la disponibilità della Germania ad appoggiare la Turchia per ottenere un più rapido iter di adesione all'Ue, in campio di una maggiore collaborazione di Ankara alla gestione dei flussi di profughi.