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MONDO

Crisi

Iraq: continuano gli scontri. Appello di Ban Ki Moon al dialogo. Usa e Iran pronti a collaborare

Altri 40 morti a Diyala. Il segretario generale dell'Onu ha chiesto al premier iracheno di avviare un dialogo per tentare di fermare le violenze. Barack Obama ha annunciato il dispiegamento di 275 militari a protezione dell'ambasciata Usa di Baghdad

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L'ultimo bilancio, anche se provvisorio e difficilmente verificabile, parla di 40 morti negli scontri in corso nella regione orientale irachena di Diyala, nel capoluogo Baaquba, assaltato oggi da miliziani qaedisti. A riferirlo è la tv panaraba al Arabiya che cita fonti locali irachene, segno che gli scontri non accennano a placarsi. 

Appello di Ban Ki-moon a Maliki, dialogo per stop violenze
Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha chiesto al premier iracheno Nuri al-Maliki di avviare un dialogo per tentare di fermare le violenze settarie che stanno insanguinando il Paese. "Spero che con il forte sostengo dei Paesi della regione e della comunità internazionale in senso più ampio si riesca ad aiutare il governo iracheno prima di tutto a ristabilire la pace e la stabilità nella regione", ha affermato Ban Ki-moon in una conferenza stampa a Ginevra, aggiungendo che i governi che trascurano i diritti umani creano "focolai per estremismi e terrorismi".

L'inviato delle nazioni unite a Baghdad Nickolay Mladenov definisce "l'offensiva condotta in Iraq dai militanti jihadisti dello stato islamico dell'Iraq e del levante una minaccia all'esistenza del paese alla sovranità territoriale".

275 militari a protezione dell'ambasciata Usa di Baghdad
Intanto in una lettera al Congresso il presidente americano, Barack Obama, ha annunciato il dispiegamento di 275 militari a protezione dell'ambasciata Usa di Baghdad. "Il personale militare Usa sta entrando in Iraq col consenso del governo locale", si legge nel comunicato della Casa Bianca, "l'ambasciata rimane per ora aperta e resterà all'opera la maggioranza del personale".

Usa e Iran insieme per l'Iraq
Gli Stati Uniti e l'Iran hanno avviato ufficialmente un dialogo, lo spettro jihadista che incombe su Baghdad impone infatti un'accelerazione. Il presidente Barack Obama ha convocato ieri sera alla Casa Bianca il suo team per la sicurezza nazionale, per fare il punto sulla situazione in Iraq. "Non escludo nulla che possa essere costruttivo", ha risposto il capo della diplomazia Usa, John Kerry, quando in un'intervista gli è stato chiesto se fosse disposto a dialogare con Teheran e se sia possibile persino un'eventuale cooperazione militare con l'Iran contro i miliziani dell'Isis. 

Incontro a Vienna la prossima settimana
La cornice dell'incontro, ad alto livello, potrebbe essere Vienna, dove questa settimana, per quattro giorni, si svolge un nuovo round dei colloqui sul controverso programma nucleare iraniano in corso tra Teheran e il '5+1', ovvero i cinque Paesi del Consiglio di sicurezza dell'Onu più la Germania.