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MONDO

Operazione contro il Terrorismo

Iraq, primi raid francesi contro lo Stato islamico. Onu condanna Isis

Il presidente Hollande: "L'obbiettivo è stato interamente distrutto, altre operazioni nei prossimi giorni". Il Senato Usa ha approvato il piano del presidente Obama di addestrare e armare ribelli moderati in Siria. Intanto prosegue l'avanzata dell'Isis nel nord della Siria. Alla riunione del Consiglio di Sicurezza Onu partecipa anche il ministro degli esteri iraniano

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Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, riunito a New York, "condanna fermamente l'Isis ed esorta la comunità internazionale ad ampliare il proprio sostegno al governo dell'Iraq nella lotta ai militanti e ai loro sostenitori. Il Consiglio, espirme "profondo sdegno" per le uccisioni, i rapimenti, gli stupri e le torture commesse dallo Stato islamico sui cittadini dell'Iraq e di altri Paesi. "Alcuni di questi atti potrebbero essere crimini di guerra e contro l'umanità", afferma il comunicato, che è stato letto durante un incontro del Consiglio presieduto dal segretario di Stato Usa John Kerry.

Alla riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sull'Iraq e la minaccia dell'Isis ha partecipato anche il ministro degli esteri iraniano, Javad Zarif.

I raid francesi
Caccia francesi hanno effettuato i loro primi attacchi contro i militanti dello Stato islamico (Isis) in Iraq. E' quanto si legge sul sito della presidenza della Repubblica francese. "Ieri durante la conferenza stampa tenutasi presso il Palazzo dell'Eliseo, ho annunciato la mia decisione di rispondere alla richiesta delle autorità irachene di dare loro il supporto aereo necessario per combattere il terrorismo" ha spiegato il presidente Francois Hollande. "I nostri caccia Rafale hanno condotto un primo attacco contro un deposito di approvvigionamento nel nord-est dell'Iraq. L'obiettivo è stato raggiunto e distrutto. Altre operazioni proseguiranno nei prossimi giorni".

Francia fornisce da giorni armi ai combattenti
Il comunicato precisa che altri raid verranno effettuati, e che il parlamento sarà informato già la settimana prossima dal primo ministro delle condizioni di ingaggio delle forze a fianco delle forze armate irachene e dei Peshmerga. La Francia stava già effettuando nei giorni scorsi voli di ricognizione in Iraq e stava fornendo armi ai combattenti curdi. Hollande nei giorni scorsi ha ribadito che non avrebbe mandato truppe di terra. 

Usa approva addestramento e armi a ribelli moderati Siria
Il Senato americano ha approvato il piano del presidente Barack Obama di addestrare e armare ribelli moderati in Siria. Il provvedimento è stato approvato con 73 voti a favore e 22 contrari nell'ambito di una legge più ampia che garantirà al governo i fondi necessari per continuare a operare dopo la fine dell'anno fiscale il 30 settembre. Il voto è stato bipartisan; diversi repubblicani si sono schierati infatti con Obama, mentre alcuni democratici si sono opposti al provvedimento, temendo che le forze di terra americane possano essere coinvolte in un nuovo conflitto nel Medioriente. Nella serata di venerdì, il presidente Obama ha firmato il progetto di legge approvato in Congresso che lo autorizza ad affrontare la ''crescente minaccia dello Stato Islamico e offre fondi ulteriori e autorità per affrontare'' la crisi dell'Ebola. Il progetto da 1.000 miliardi di dollari concede fra l'altro la possibilità di aiutare i ribelli in Siria per combattere l'Isis.

Iniziate in segreto le operazioni Usa contro l'Isis
Il quotidiano panarabo edito a Londra, al-Quds al-Arabi, ha rivelato che le operazioni militari Usa contro i miliziani delllo Stato Islamico in Siria "sono già iniziate segretamente nella serata di martedì scorso e saranno intensificate nei prossimi giorni". Il quotidiano parla di conferme ufficiose dell'avvio di "operazioni aeree contro sedi e militanti del'Is a Raqqa", la roccaforte dei jihadisti nella Siria settentrionale, ma non specifica se si tratta di raid o voli di ricognizione. Il giornale ha inoltre riferito che l'amministrazione di Washington ha "informato ufficialmente la Giordania di aver intimato, attraverso Paesi terzi, alla leadership siriana di non intraprendere qualsiasi iniziativa che possa ostacolare le operazioni militari nelle province di Dayr az-Zor e Raqqa" contro gli estremisti sunniti. In caso contrario le forze del regime del presidente Bashar al-Assad subiranno "colpi diretti e distruttivi" da parte della coalizione internazionale. Secondo un rapporto pubblicato dal comitato di follow-up tecnico dell'ambasciata americana ad Amman - citato da al-Quds al-Arabi - le forze fedeli al regime di Damasco controllano effettivamente solo il 56% del territorio siriano, mentre lo Stato Islamico controlla l'87% del territorio rimanente.

Isis conquista 3 villaggi nel nord. In 2mila fuggono in Turchia
Prosegue intanto l'avanzata dei jihadisti dello Stato islamico nel nord della Siria, con altri tre villaggi curdi conquistati. Lo riferiscono gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani spiegando che salgono così a 25 i villaggi conquistati dai miliziani in due giorni. Gli ultimi sono stati catturati dopo scontri con le milizie curde alla periferia della cittadina di Kobane. Come conseguenza dell'avanzata dell'Is nel nord della Siria circa duemila curdi si sono ammassati al confine con la Turchia dopo aver abbandonato le loro abitazioni vicino a Kobane, spiega il presidente dell'Osservatorio Rami Abdel-Rahman all'agenzia di stampa Dpa. La Coalizione nazionale dell'opposizione siriana ha chiesto alle autorità della Turchia di aprire i loro confini ai rifugiati curdi.