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MONDO

La minaccia: la prossima vittima sarà Alan Henning

Isis decapita terzo ostaggio. Cameron: "Daremo caccia agli assassini". Obama: "Faremo giustizia"

L'Isis ha diffuso un video con la  decapitazione, simile ai precedenti, del britannico David Haines, esperto di sicurezza per le ong, rapito in Siria. Il boia dice in inglese che l'uccisione di Haines è un monito al premier britannico Cameron per la sua alleanza anti-Isis con gli Stati Uniti. Obama e Cameron hanno espresso sdegno per l'uccisione del britannico e promesso di dare la caccia ai responsabili

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È la terza vittima in meno di un mese, il messaggio questa volta è diretto "agli alleati dell'America", ma ancora una volta viaggia sul web. L'Isis ha diffuso un video in cui viene mostrata una nuova decapitazione, quella dell'ostaggio britannico David Cawthorne Haines, scomparso in Siria circa un anno fa.

Decapitazione: reazioni di Cameron e Obama
Il filmato di due minuti e 27 secondi è destinato al premier britannico David Cameron, che ha immediatamente replicato: "Si tratta di un omicidio ignobile, rivoltante"; garantendo: "Faremo tutto ciò che è in nostro potere per dare la caccia agli assassini". Al vertice a Downing Street, durante il meeting Cobra (il comitato interministeriale delle emergenze del governo) per analizzare la situazione, il premier ha assicurato: "Faremo tutto il possibile per annientare ISIS".

E anche la dichiarazione del presidente Usa Barack Obama non si è fatta attendere. Gli Stati Uniti, ha affermato, "sono a fianco dei nostri stretti amici e alleati nel lutto e nella determinazione" e lavoreranno "con il Regno Unito e una ampia coalizione di Nazioni per portare i responsabili di questo atto barbaro davanti alla giustizia e per indebolire e distruggere questa minaccia ai popoli dei nostri Paesi, della regione e del mondo". Intanto l'Australia ha annunciato che schiererà 600 soldati nella coalizione anti Isis.

Renzi: "Serve risposta unita"
"Contro la ferocia del terrore è determinante che sia unita la risposta della comunità internazionale, dell'Europa, impegnata in prima linea nella lotta contro questa odiosa, folle minaccia" ha detto il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi, commentando la barbara uccisione del cooperante britannico.

Il filmato: ambientazione e contenuti
Il video ricalca il copione dei due precedenti, che hanno resa nota la decapitazione dei giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff. Haines è in ginocchio, nel deserto, indossa una tuta arancione - simile a quella dei detenuti del supercarcere militare americano di Guantanamo - e in contrasto con la "divisa" nera del suo aguzzino.

Come nei precedenti filmati, anche in questo caso l'ostaggio condanna le azioni del suo governo contro l'Isis e lo accusa di essere responsabile della sua morte, apparentemente leggendo un testo scritto: "Sei entrato volontariamente in una coalizione con gli Usa contro lo Stato Islamico, come ha fatto il tuo predecessore Tony Blair, seguendo la tendenza dei nostri premier britannici che non hanno il coraggio di dire no agli americani".

Chi è l'assassino
Il boia, anche in questo caso col volto coperto, sembra essere lo stesso dei due precedenti filmati. Chiaro il forte accento inglese. E ancora una volta il carnefice preannuncia una nuova esecuzione: la prossima vittima, dice, sarà un altro ostaggio britannico, identificato con il nome di Alan Henning.

E a sua volta, anche l'aguzzino si rivolge a Cameron: "Questo britannico deve pagare il prezzo per la tua promessa di armare i peshmerga contro lo Stato islamico". Per il boia, l'alleanza con gli Usa porterà solo ad "accelerare la tua distruzione" e trascinerà la Gran Bretagna "in un'altra sanguinosa guerra che non potete vincere".

Haines: chi era la vittima
David Haines, 44 anni, lavorava come esperto della sicurezza per diverse Organizzazioni non governative, e per questo è stato in molti Paesi segnati da conflitti, come la Libia e il Sud Sudan. Prima di scegliere questa strada, è stato un militare al servizio di Sua Maestà per 12 anni. Lascia la moglie e due figlie, di 17 e 4 anni. Solo poche ore prima la diffusione del video, la sua famiglia aveva lanciato un appello ai sequestratori perché si mettessero in contatto con loro, lamentando che questi non avevano mai risposto ai ripetuti loro tentativi di creare un canale di comunicazione.