Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Isis-in-Siria-i-jihadisti-circondano-Kobane-Turchia-pronta-a-intervento-militare-9e233e3f-a7b0-4b5d-a570-a544817e09ee.html | rainews/live/ | true
MONDO

Combattimenti a pochi chilometri dal confine turco

Isis, in Siria i jihadisti circondano Kobane. Turchia pronta a intervento militare

Da settimane la città curda è sotto assedio dei miliziani, 16mila persone sono scappate e hanno cercato rifugio in Turchia; Ankara: "Non permetteremo che la città cada in mano all'Isis". L'Australia si unisce all'offensiva contro lo Stato Islamico

Condividi
Le milizie dello Stato islamico stanno avanzando in Siria dalle aree ad est di Aleppo e hanno circondato completamente la città curda di Kobane, a pochi chilometri dal confine turco. "Ankara non vuole che Kobane cada nelle mani di Isis" ha dichiarato il premier turco Ahmet Davutoglu, "faremo tutto quanto in nostro potere per impedire che ciò accada". L'impegno arriva dopo che il Parlamento ieri ha autorizzato l'intervento delle forze armate contro i jihadisti dello Stato Islamico. Le autorità turche hanno precisato però che i tempi per l'intervento militare non saranno rapidi e che le modalità non sono ancora state chiarite.

L'assedio di Kobane e le accuse dei curdi
Sono in corso i combattimenti tra i jihadisti e le forze curde che stanno resistendo all'assedio inziato settimane fa. I colpi di mortaio si avvertono da oltre il confine turco e sulla città si alzano colonne di fumo.
I curdi accusano il governo di Ankara di aver chiuso un occhio sui jihadisti, mentre i combattenti curdi dalla Turchia sono stati fermati al confine con la Siria. "Davanti agli occhi del mondo sta avvenendo un massacro. Il mondo resta in silenzio mentre i curdi vengono massacrati" ha raccontato un curdo. 
Nei giorni scorsi 160mila persone sono fuggite dalla città cercando rifugio in Turchia;  secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani circa il 90% dei residenti di Kobane e dei villaggi vicini sono fuggiti nel timore dell'assalto dell'Isis.
Intanto proseguono i raid aerei nelle province di Aleppo, Raqqa e Deyr az Zor, nel nord del Paese.

L'Australia si unisce ai raid contro l'Isis
Alla coalizione guidata dagli Stati Uniti per sconfiggere i jihadisti dell'Isis si unisce anche l'Australia. Il governo di Tony Abbott ha autorizzato non solo la partecipazione di otto caccia-bombardieri F-18, ma anche l'invio di forze speciali sul terreno. Commando che "non saranno direttamente coinvolte in combattimento, ma sosterranno le forze di Baghdad".