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MONDO

Nuovi raid a Gaza: 35 palestinesi uccisi

Israele avvia ritiro. Netanyahu: "Prima distruggere i tunnel". Dichiarato morto il soldato disperso

Segnali di ritiro da Gaza, ma il premier israeliano Netanyahu afferma che la missione finirà solo quando saranno distrutti tutti i tunnel. Nella notte l'esercito ha dichiarato
morto il soldato dato per rapito, senza precisare se il corpo sia stato recuperato. Oggi al Cairo potrebbe arrivare una delegazione di Hamas, ma Israele ha già detto no ai colloqui

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Benyamin Netanyahu
Almeno 35 palestinesi sono rimasti uccisi questa mattina in raid israeliani sulla Striscia di Gaza in seguito ai nuovi raid di Israele, secondo quanto rendono noto fonti di soccorso locali. L'esercito israeliano ha annunciato nella notte la morte del sottoluogotenente Hadar Goldin, dato per disperso da venerdì nei combattimenti nella Striscia di Gaza. "Una commissione speciale diretta dal rabbino capo dell'esercito ha annunciato la morte dell'ufficiale di fanteria Hadar Goldin, ucciso venerdì in combattimento nella Striscia di Gaza", afferma un comunicato militare. L'esercito di Tel Aviv non ha voluto però comunicare se il corpo del soldato, 23 anni, sia stato o meno ritrovato. Un appello accorato ai dirigenti israeliani affinché non completino il ritiro da Gaza, fino a quando non avranno recuperato il corpo del soldato Goldin, era stato lanciato dalla madre del militare in tv. 

Il premier: "Obiettivo neutralizzare i tunnel"
"L'esercito israeliano continuerà ad agire a tutta forza" a Gaza "fino al completamento della sua missione". Così il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha esordito nella conferenza stampa, dopo che era circolata la notizia del ritiro delle truppe israeliane. Netanyahu ha aggiunto che l'esercito "si dislocherà secondo le esigenze di sicurezza". Nel suo discorso alla nazione il premier ha sottolineato che Israele intende "rischierare" le sue truppe di terra inviate nella Striscia di Gaza non appena completata la distruzione dei tunnel di Hamas. L'operazione "confine protettivo" quindi continua con lo scopo di neutralizzare i tunnel e "riportare la pace a sud per lungo tempo".  

La replica di Hamas
Per Hamas, l'eventuale ritiro delle truppe israeliane non cambia nulla. Non solo non "ci vincola ad alcunchè'", avevano fatto sapere in precedenza, ma anzi, "continueremo a combattere Israele". Questa la nuova minaccia del portavoce del movimento di resistenza islamico, Sami Abu Zuhri, dopo l'inizio del ritiro di parte delle truppe e la conferma di Netanyahu che, dopo "la distruzione dei tunnel...le truppe saranno rischierate", oltre confine, ma pronte a ritornare se verrà nuovamente minacciata la sicurezza degli israeliani.

1.730 morti nella Striscia
Il numero delle vittime palestinesi intanto nella Striscia di Gaza è salito a 1.730 dall'inizio dell'intervento militare. Per la maggior parte sono civili. Sessantasette le vittime israeliane, tra cui tre civili. Oltre 3.112 i razzi lanciati contro Israele dall'8 luglio scorso, 84 nella giornata di ieri.

Delegazione palestinese al Cairo, manca Hamas
Una delegazione palestinese, limitata all'Olp del presidente Abu Mazen e senza Hamas, è al Cairo, rispondendo all'invito dell'Egitto a tenere negoziati su Gaza e ignorando l'attuale rifiuto israeliano a trattare. Sono giunti al Cairo Azzam Al-Ahmed, componente del comitato centrale di Fatah e consigliere del presidente dell'autorità palestinese Abu Mazen; Maged Faraj, anch'egli di Fatah (il maggiore partito dell'Olp), un generale a capo dell'intelligence palestinese; Kees Abdel Karem del Fronte democratico per la liberazione della Palestina (Fdlp); e Basem Al-Salhi del Partito popolare palestinese. Indiscrezioni venerdì davano in arrivo anche Maher Taher, del Fronte popolare di liberazione della Palestina (Fplp), che per ora però non è arrivato. I rappresentanti di Hamas e del Jihad islamico palestinese proveranno a spostarsi solo domani, passando per il valico di Rafah, se le condizioni sul terreno lo consentiranno. Il numero due di Hamas, Mussa Abu Marzuk, è già in Egitto, a Ismailia, dove risiede.