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ITALIA

Solidarietà

La "Marcia degli Scalzi": dalla parte dei migranti a piedi nudi

In 60 città italiane l'iniziativa lanciata da un gruppo di esponenti del mondo della cultura, della politica e del volontariato. Tra le adesioni Roberto Saviano, Lucia Annunziata, Gad Lerner, Jasmine Trinca, Amnesty International e la lista Tsipras. L'appuntamento principale è a Venezia dove i manifestanti raggiungeranno il cuore della Mostra del Cinema
 

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Roma
Si mettono in cammino per solidarietà con i migranti e lo fanno a piedi scalzi portando fino alla Mostra del Cinema di Venezia la voce di chi scappa dalle guerre. Come a voler ricordare che le scene drammatiche mostrate dalle cronache televsiive sui flussi migratori non sono scene di un film. 

Più di due mila persone insieme al mondo dell'associazionismo, dei sindacati, della cultura, del cinema, del giornalismo, hanno attraversato oggi, 11 settembre, l'isola veneziana dando vita alla "Marcia delle Donne e gli Uomini Scalzi". L'appello, partito dalla rete, ha trovato l'adesione di personalità come Lucia Annunziata, Roberto Saviano, Elio Germano, Gad Lerner, Marco Bellocchio, don Vinicio Albanesi, don Armando Zappolini, Valerio Mastrandrea, Giusi Nicolini, Daniele Vicari, Sergio Staino, Jasmine Trinca, tra gli altri. "E' arrivato il momento di decidere da che parte stare - recita il testo - Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere. E' difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo. Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un'altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno".

Gli organizzatori auspicano che questa Marcia sia l'inizio di "un lungo cammino di civiltà", dove è richiesto a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è accettabile respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano. Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà - prosegue l'appello - significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione delle ricchezze.

Sono quattro, infatti, i punti principali su cui i promotori vogliono che si intervenga: la certezza di corridoi umanitari; un'accoglienza degna e rispettosa per tutti; la chiusura e lo smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti; un unico sistema di asilo europeo, superando il regolamento di Dublino. 

Le adesioni all'appello
Tra le adesioni all'appello delle Donne e degli Uomini Scalzi quelle di Amnesty International, Arci, Cgil, il Manifesto, la lista Tsipras e il Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza. In migliaia hanno marciato oggi anche a Roma, Napoli, Bologna, Genova, Milano, Torino, Trieste, Catania per chiedere con forza all'Europa di rivedere le politiche sull'immigrazione. Se a Napoli sono stati lanciati in mare fiori colorati e Mantova hanno sfilato anche alcuni scrittori presenti al Festivaletteratura. A Palermo la marcia è avvenuta ieri, 10 settembre.

Roma
In 2.000 per la 'Marcia delle donne e degli uomini scalzi'. Partiti da una gremita via Cupa, sede del centro Baobab, luogo simbolo dell'accoglienza (oltre 26mila i migranti accolti solo dallo scorso maggio), si sono diretti verso la stazione Tiburtina, luogo effettivo del viaggio del migrante, e poi fare ritorno al centro. In strada erano presenti, oltre ovviamente agli ospiti del centro e ai volontari del Baobab, tanti cittadini, molti bambini, e poi associazioni romane, realtà della società civile ed esponenti di partiti politici. Molti sono accorsi anche per donare cibo e vestiti, raccogliendo l'appello lanciato online in questi giorni sulla pagina Facebook degli 'Amici del Baobab', dove è possibile trovare la lista dei generi di prima necessità di cui si ha più bisogno aggiornata ogni giorno dai volontari del centro.

Bologna
In 2.000 hanno sfilato sino a piazza della Prefettura dove il corteo si è fermato e ha ascoltato attento le letture scelte dagli organizzatori: un brano del giornalista Fabrizio Gatti che ha seguito per 5.000 chilometri i
migranti dell'Africa e due memorie di migranti per la richiesta d'asilo. Dal corteo si è alzata la voce di Alessandro Bergonzoni che ha parlato di "manifestazione poetica e non politica. Abbiamo finalmente capito che l'economia non c'entra nulla con i piedi delle persone".

Napoli
Circa mille persone si sono tolti le scarpe per marciare per i profughi: si sono dirette verso Castel Dell'Ovo dove hanno gettato in mare dei fiori per ricordare quanti hanno trovato la morte nel Mediterraneo. In testa al corteo lo striscione 'Welcome refugees'.

Lecco
O
ltre un migliaio di cittadini, ha ordinatamente sfilato per le vie del centro. Simbolicamente Il corteo a piedi scalzi è partito dal Ferrhotel, da qualche settimana il ricovero per molti dei profughi ospitati in provincia di Lecco.

Ancona
Circa 500 persone, moltissime a piedi nudi hanno marciato dietro allo striscione "Nel mio Paese nessuno e' straniero". Tra i manifestanti anche il segretario della Fiom Cgil Landini, che ha portato lo striscione del sindacato dei metalmeccanici della Cgil, All'iniziativa hanno aderito oltre una trentina di sigle, tra associazioni, sindacati e partiti politici, oltre a singoli cittadini, compresi Amnesty International, Acli Marche, Arci, Emergency, Cgil, Fiom e Cisl, Sel, Prc, Possibile, la Caritas Diocesana di Ancona-Osimo, le organizzazioni scout Agesci e Cngei, la Comunità Islamica delle Marche, Medici Senza Frontiere.

Cesena
In totale si stima che abbiano marciato a piedi scalzi circa  150-200 manifestanti. Partiti davanti all’hotel Splendid, la struttura che ospita attualmente iprofughi di Cesenatico, fino a giungere al municipio.

Perugia
Alcune decine di persone hanno partecipato anche a Perugia alla "Marcia degli uomini e donne a piedi scalzi" in sostegno ai migranti.