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MONDO

Gli effetti del conflitto in Ucraina

Le sanzioni contro la Russia, dall'annessione della Crimea ad oggi

Il braccio di ferro tra Russia e Unione Europea, oltre che Stati Uniti, si legge anche attraverso le sanzioni comminate da marzo a oggi

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L'Ucraina è territorio di guerra sul campo e nelle stanze della diplomazia. Dopo il congelamento dei beni di Arkadi Rotenberg, il magnate del gas amico di Putin, torna caldissimo il tema delle sanzioni contro la Russia. Ecco le quattro fasi delle misure che hanno colpito Mosca.

1. Marzo 2014, dopo l'annessione della Crimea 
Arrivano le prime sanzioni contro la Russia - ma anche contro alcuni cittadini ucraini - da parte dell'Unione Europea: limitazioni ai visti d'ingresso e congelamento dei beni per 21 funzionari russi e della Crimea. La Casa Bianca annuncia invece di aver individuato 11 alti dirigenti russi come obiettivo delle misure restrittive. Tra i nomi anche l'ex presidente Viktor Yanukovich e l'attuale premier della Crimea Serghey Aksyonov. 

2.  Aprile 2014, mancato rispetto di Ginevra 
La Casa Bianca impone sanzioni contro 7 funzionari del governo russo, tra cui due membri della più stretta cerchia del presidente Putin: congelamento dei beni e blocco dei visti. Colpite dalle misure restrittive anche 17 società collegate al presidente russo, anche per loro congelamento dei beni. Da Washington una stretta alle licenze di esportazioni verso la Russia di beni ad alta tecnologia che potrebbero essere utilizzati a scopo militare.  

3. Luglio 2014, abbattimento volo Malaysia Airlines 
Questa volta ad essere colpite sono le banche: Sberbank, Vtb Bank, Gazprombank, Vnesheconombank e Rosselkhozbank. Vietato l'accesso al mercato dei capitali in Europa. E non è finita: misure restrittive anche per il commercio di armi, le tecnologie "a doppio uso", sia civile che militare, e quelle utilizzate per le esplorazioni petrolifere. Niente visto Ue e congelamento dei beni per altre 8 persone.

4. Settembre 2014, le ultime sanzioni
Si restringe l'accesso ai mercati finanziari europei, non solo per le cinque banche controllate dallo stato già colpite a fine luglio ma anche per tre produttori di armi ai tre giganti del petrolio Transneft, Rosneft e Gazprom-neft. Non è consentito lo scambio di obbligazioni, azioni e altri strumenti la cui durata supera i 30 giorni. Aggiunte altre 24 persone, fra cui oligarchi russi, nella lista dei soggetti colpiti dal congelamento dei beni finanziari e dalla sospensione del visto di viaggio.