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POLITICA

Verso il Governo

Salvini: "A Di Maio mancano 90 voti". La replica: "Lui vuole quelli del Pd?"

Le consultazioni per la formazione del nuovo governo da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, saranno il 4 e 5 aprile. La Lega e gli alleati di Centrodestra separati al Quirinale

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Tensione tra Lega e Movimento 5Stelle per la futura guida del governo. Mentre il leader Pentastellato Luigi Di Maio ribadisce la candidatura a premier, Matteo Salvini, parlando al Senato, conferma che il centrodestra andrà alle consultazioni con delegazioni distinte. "Io al Colle vado da solo. Così ha scelto il centrodestra, per la prima volta va bene così ..poi vediamo...". 

Regge invece l'accordo tra la Lega e il Movimento 5 stelle per l'elezione degli uffici direttivi delle Camere. La frattura con i dem: il Partito democratico resta senza questori e segretari d'aula. Una scelta, afferma il capogruppo Andrea Marcucci "gravissima e senza precedenti" che pone l'opposizione fuori "dal funzionamento della macchina del Senato". 

Intanto è stato reso noto che le consultazioni del presidente Sergio Mattarella inizieranno mercoledì 4 aprile.

Salvini: non tiro a campare un anno. Meglio il voto subito
"Tirare a campare per un anno per fare la legge elettorale? No. O parte un governo o si va al voto". Così Matteo Salvini a Radio 105.  Che chiarisce: "Lavorerò perché ci sia un governo prima possibile ma che possa fare delle cose". Non mi vedrete entrare in "un governo che tira a campare per un anno per fare la legge elettorale", ha assicurato il segretario leghista. 

Calderoli, La Russa, Taverna e Rossomando sono i 4 vicepresidenti del Senato
Intanto l'aula di Palazzo Madama ha eletto i suoi 4 vicepresidenti: Roberto Calderoli della Lega con 164 voti e Ignazio La Russa per Fratelli d'Italia con 119 voti, Paola Taverna del M5s con 105 e Anna Rossomando del Pd con 63 preferenze.

Eletti tre questori e otto segretari d'aula. Nessuno del Pd
I senatori hanno eletto i tre questori: Antonio De Poli, per FI, il più votato con 165 preferenze; Paolo Arrigoni, per la Lega, con 130; Laura Bottici in quota M5s con 115. Al Pd non è toccato nessun questore perché il candidato Gianni Pittella ha ottenuto solo 59 voti. Lucio Malan (FI) ha incassato 3 preferenze, Bergonzoni 1, Calderoli 1, Fedeli 1. Schede bianche 2. Una sola nulla. Bottici e De Poli avevano ricoperto il ruolo di questore anche nella precedente legislatura.

Sono stati eletti come segretari d'aula Paolo Tosato (Lega), Francesco Giro (FI), Tiziana Nisini (Lega), Vincenzo Carbone (FI), Michela Montevecchi (M5s), Sergio Puglia (M5s), Giuseppe Pisani (M5s), Gianluca Castaldi (M5s). Nessun segretario d'aula per il Pd.

La sfida Di Maio-Salvini
"Di Maio va in Parlamento a trovare i numeri? "E cosa trova? Convince 90 parlamentari? Gli accordi vanno trovati prima, con numeri chiari". "Voglio vederlo trovare 90 voti in giro, che dalla sera alla mattina si convincono. E poi 50 voti sono molti meno di 90". Così Salvini che, parlando con i cronisti, riferisce di essersi scambiato sms con Di Maio, e di voler sentire "tutti compreso il Pd". Di Maio dice 'o io o niente'? "Quello è un ostacolo", aggiunge, "non è il modo migliore per dialogare". 

Luigi Di Maio replica su twitter: "Salvini dice che gli bastano 50 voti. Vuole fare il governo con i 50 voti del Pd di Renzi in accordo con Berlusconi? Auguri!". 

Sull'ipotesi voti dem per la formazione di un governo arriva il commento del capogruppo Pd al senato Graziano Delrio: "I voti del Pd non sono a disposizione. Decidiamo noi"

Sulla guida del nuovo governo Salvini si era già espresso nella puntata di Porta a Porta dopo l'aut-aut di Luigi Di Maio sulla guida del nuovo governo. "Se Di Maio dice 'o io premier o niente' non è il modo giusto per partire. Se Di Maio dice o io o nessuno sbaglia, perché a oggi è nessuno. Non puoi andare al governo dicendo o io o niente, altrimenti che discussione è?".

La polemica con il Pd
Commentando la partita dell'elezione degli uffici di presidenza di Camera e Senato Salvini aveva detto: "Una forza come il Pd, dopo aver perso le elezioni, non può venirsi a imporre. Anche perchè, ricordo, che la sinistra 5 anni fa si elesse solo con i suoi numeri Boldrini e Grasso e tanti saluti".

"La presenza del Partito Democratico nelle presidenze di Camera e Senato con funzioni di rappresentanza e controllo è una questione democratica e dovrebbe riguardare tutti", aveva detto il segretario reggente del Pd Maurizio Martina, prima dell'esito delle votazioni al Senato.  "Siamo il secondo partito del Parlamento e rappresentiamo milioni di elettori che non hanno votato destra e cinque stelle", aveva detto Martina. "La nostra funzione non può essere svilita né la nostra presenza in questi organi fondamentali parlamentari può essere condizionata da contropartite di altri e su altre responsabilità".

"Il Partito democratico di certo non parteciperà a nessun incontro sui programmi con altri in questi giorni. Noi attendiamo con rispetto prima di tutto le consultazioni del Presidente della Repubblica", dice poi Martina.