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MONDO

Lo ha rivelato una Ong svedese

Libia, 86 migranti eritrei cristiani rapiti dall'Isis

Tra loro dodici tra donne e bambini sequestrati il 3 giugno mentre erano in viaggio verso Tripoli. I jihadisti avrebbero separato i profughi cristiani dai musulmani per poi sequestrarli

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L'Isis ha rapito in Libia 86 migranti eritrei cristiani mentre erano in viaggio verso Tripoli. Lo ha reso noto Meron Estefanos, attivista per i diritti umani e co-fondatrice della Commissione internazionale per i rifugiati eritrei a Stoccolma, al sito internet britannico "IBTimes". Estefanos, che ha parlato con alcuni migranti riusciti a fuggire, ha raccontato che i jihadisti hanno separato i cristiani dai migranti musulmani e hanno lasciato questi ultimi liberi.

Gli africani, tra cui dodici tra donne e bambini, sono stati rapiti il 3 giugno mentre erano in viaggio verso Tripoli. La maggior parte di loro proviene dalla città di Adi Keih, nota per la sua opposizione al regime di Asmara. "I miliziani dell'Isis hanno chiesto chi era musulmano e chi no. Tutti hanno detto che erano musulmani, ma quando hanno chiesto loro di recitare alcuni versetti del Corano, non sono stati in grado di farlo", ha detto Estefanos, citando testimoni oculari che sono riusciti a fuggire.

Negli ultimi mesi, l'Isis ha approfittato della situazione di caos nel Paese radicando la sua presenza in quasi tutta la Libia. Nel mese di gennaio, un gruppo jihadista ha rivendicato un attentato al Corinthia Hotel di Tripoli, uccidendo dieci persone. Nel mese di febbraio e aprile, i jihadisti hanno rilasciato alcuni video che mostrano la decapitazione di un gruppo di cristiani copti egiziani.