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Libia, Conferenza di Palermo al via con l'incognita Haftar

L'obiettivo è stabilizzare il Paese nordafricano, strappando la gestione della sicurezza alle milizie, unificando le istituzioni, e tracciare una roadmap che preveda le elezioni, senza fissare una data, presidenziali e legislative. Media libici sostengono che il maresciallo della Cirenaica, Khalifa Haftar, non si presenterà

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Khalifa Haftar

Il futuro della Libia passa per la Conferenza di Palermo che si tiene domani e martedì: l'obiettivo è stabilizzare il Paese nordafricano, strappando la gestione della sicurezza alle milizie, unificando le istituzioni e tracciare una roadmap che preveda le elezioni, senza fissare una data, presidenziali e legislative.

Appuntamento cruciale
Si tratta di appuntamento cruciale su cui pesa l'incognita della presenza del maresciallo Khalifa Haftar, il comandante della Cirenaica: nelle ultime ore diversi siti libici, ripresi anche da alcuni internazionali come Al Arabiya, ma senza fornire fonti qualificate, hanno dato la notizia che non si presenterà al summit a causa della presenza di rappresentanti di fazioni a lui poco gradite. Nelle ore successive è girata anche la notizia, immediatamente smentita da Palazzo Chigi, su una missione lampo del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Bengasi proprio per convincere il comandante dell'Esercito nazionale libico a fare la propria parte in Sicilia.

Escluso l'elemento Haftar, su cui da Palazzo Chigi si dicono ancora fiduciosi, il resto è pronto: la delegazione di Khalid Al Meshri, presidente dell'Alto Consiglio di Stato, è già arrivata a Palermo. L'arrivo di Aguila Saleh, presidente della Camera dei rappresentanti di Tobruk, è previsto in serata. Domani invece, dopo una tappa a Parigi, è atteso il presidente del Governo di accordo nazionale, Fayez al Serraj. Gli ospiti, da una decina di Paesi, saranno accolti alle 18.45 dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Alle 20 è in programma una cena di lavoro. Martedì i lavori prenderanno il via alle 9.45 e si chiuderanno alle 13.

Conte è ottimista
Il premier Conte nei giorni scorsi si è mostrato ottimista: "L'obiettivo e' dare un contributo concreto al percorso di stabilizzazione del Paese in pieno accordo con i principali attori politici libici, che avranno a Palermo un ruolo da protagonisti", ha scritto venerdi' sera su Facebook. "Non a caso il messaggio che vogliamo lanciare e' For Libya With Libya", ha aggiunto citando poi il piano del rappresentante speciale dell'Onu in Libia, Ghassan Salame', che "ha illustrato al consiglio di Sicurezza il nuovo piano di azione che sara' alla base della conferenza di Palermo". "Non riteniamo certo di poter risolvere tutti i problemi, ma vogliamo creare una sostenibile occasione di incontro - ha aggiunto Conte - C'e' grande attenzione per questo evento come attestato dall'elevato numero di conferme pervenute". Ne e' convinto anche il vice premier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, secondo cui "a differenza di quello che fanno i francesi, il governo italiano si pone come mediatore, non vuole imporre, non pretende nulla, non fissa date di elezioni, non vuole imporre le sue aziende". Quindi - aggiunge Salvini - "spero che tutti in Libia capiscano che l'unica via d'uscita per quel Paese e' il dialogo con l'Italia".

Al Consiglio di sicurezza dell'Onu è stato unanime il giudizio positivo sull'importanza dell'appuntamento in Sicilia. "L'imminente conferenza di Palermo potrebbe rappresentare un'opportunità per ottenere maggior supporto pratico per stabilire un sistema di redistribuzione della ricchezza nazionale a beneficio di tutta la popolazione", ha dichiarato Salame', plaudendo alla tenuta del cessate il fuoco che ha messo fine agli scontri a Tripoli, mentre i gruppi armati hanno iniziato ad allontanarsi dalle istituzioni nella capitale. Il nuovo piano di Salamè prevede un congresso nazionale libico a inizio anno ed elezioni presidenziali in primavera.

Tra le presenze confermate ci sono quella del ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ritenuto profondo conoscitore dell'area. Invece da Berlino il sottosegretario agli Esteri, Niels Annen. Dagli Stati Uniti, dopo il forfait del segretario di Stato, Mike Pompeo, è atteso il consigliere speciale del dipartimento di Stato per il Medioriente, David Satterfield. La Commissione Ue ha confermato la partecipazione dell'Alto rappresentante per le politiche estere, Federica Mogherini. La Russia, che alla riunione del Consiglio di sicurezza ha assicurato "una partecipazione attiva" alla Conferenza, sarà presente con una delegazione guidata dal premier Dmitri Medvedev e il vice ministro degli Esteri, Mikhail Bogdanov, il massimo esperto della regione e il diplomatico russo più accreditato nel mondo arabo.

Per l'Egitto è arrivata la conferma della partecipazione presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi . Lo ha riferito - scrivono i media egiziani - il portavoce della presidenza, Bassam.

Dalla regione, saranno presenti i capi di Stato o di governo di Tunisia, Algeria, Ciad e Niger. Il Marocco sarà rappresentato dal ministro degli Esteri.