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MONDO

La battaglia per Tripoli

Libia, Maitig: siamo in grado di respingere Haftar. Conte: rischio arrivo foreign fighters

Il vice di Al Serraj: "Non ci può essere un'altra dittatura militare in Libia, il popolo vuole elezioni, democrazia". Oms: 174 morti e 756 feriti negli scontri cominciati il 4 aprile

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Ostenta sicurezza il vicepremier libico Ahmed Maitig in un incontro con la stampa estera a Roma. "Siamo in grado in difendere Tripoli e siamo determinati a farlo, e rispediremo le milizie di Haftar da dove sono venute", dice il vicepresidente del Consiglio presidenziale libico. "Dopo 13 giorni dall'inizio dell'offensiva di Haftar verso la capitale la nostra situazione è molto migliorata, siamo tutti uniti a ovest, da Tripoli a Misurata, da Zintan a Zawia", ha assicurato Maitig, avvertendo: "Non ci può essere un'altra dittatura militare in Libia, il popolo vuole elezioni, democrazia". 

Conte: rischio arrivo foreign fighters
"Siamo molto preoccupati per la crisi libica, abbiamo sempre lavorato e continueremo a lavorare per scongiurare una crisi umanitaria che può esporre al rischio dell'arrivo di foreign fighters sul nostro territorio. Bisogna assolutamente evitare l'escalation". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte a margine di un'iniziativa del Dis.

Oms: 174 morti e 756 feriti negli scontri
Il bilancio dei combattimenti a Tripoli, dove le forze fedeli al generale Khalifa Haftar hanno lanciato il 4 aprile un'offensiva militare, è salito a 174 morti e 756 feriti. Lo ha annunciato l'Organizzazione mondiale della Sanità, spiegando in un tweet di avere dispiegato nuovo personale in Libia a supporto degli ospedali che accolgono chi rimane coinvolto negli scontri.