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POLITICA

Sono Bencini, Bignami, Casaletto, Mussini e Romani

M5S, Grillo caccia i senatori dimissionari. Altri cinque pronti a lasciare

Beppe Grillo caccia i senatori dimissionari con un post: "Sono fuori dal M5S". Il loro, spiega il leader, è stato un "gesto politico in aperto conflitto e contrasto con quanto richiesto dal territorio, stabilito dall'assemblea dei parlamentari del M5S". Altri cinque sarebbero pronti a lasciare. Intercettata una lettera con proiettili destinata agli ex grillini Ornellana e Battista

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Beppe Grillo
"I senatori eletti come portavoce del M5S - scrive Beppe Grillo sul suo blog - Bencini, Bignami, Casaletto, Mussini e Romani hanno rassegnato le loro dimissioni dal Senato e le hanno presentate ufficialmente al presidente del Senato, Piero Grasso. Questo gesto non è stato motivato da particolari situazioni personali, familiari o di salute, come solitamente avviene in questi casi, ma come gesto politico in aperto conflitto e contrasto con quanto richiesto dal territorio, stabilito dall'assemblea dei parlamentari del M5S, confermato dai fondatori del M5S e ratificato dagli iscritti certificati in Rete, in merito ai quattro senatori espulsi. È stato loro chiesto se confermassero o meno la propria posizione e l'hanno ribadita. I senatori dimissionari si sono pertanto isolati dal MoVimento 5 Stelle e non possono continuare ad esserne rappresentanti ufficiali nelle istituzioni. Bencini, Bignami, Casaletto, Mussini e Romani sono fuori dal M5S".
 
Grillo caccia quindi dal MoVimento anche i senatori dimissionari e lo fa con un post. I cinque senatori avevano rassegnato le dimissioni in segno di protesta per l'espulsione di 4 colleghi. E da oggi  sono fuori dal Movimento per decisione di Grillo che ha così optato per la linea dura. Decisione che formalizza la rottura ormai avvenuta nei giorni scorsi, ma che potrebbe innescare una nuova frana all'interno del MoVimento. Secondo quanto si apprende in ambienti grillini a Palazzo Madama, altri 4-5 senatori 5 stelle starebbero infatti pensando di lasciare. Un senatore spiega alla riunione di oggi potrebbero esserci le defezioni. Se le anticipazioni fossero confermate, salirebbe a 18 il numero di senatori che hanno lasciato il gruppo dall'inizio della legislatura su un totale di 54 eletti. A Milano intercettata una lettera con proiettili indirizzata a due degli ex senatori 5Stelle Ornella e Battista.

E proprio Lorenzo Battista, uno dei senatori espulsi nei giorni scorsi e destinatari delle minacce, commente su twitter: "Ottima prova di democrazia".




"Penso che alla fine se andranno i migliori - ha proseguito Battista intervistato in radio - vedo i miei colleghi che mentono, ma anche lo stesso Grillo. Come quando ha fatto quel post in cui diceva agli iscritti come votare: ha detto una serie di bugie".  Battista non risparmia quindi attacchi a Casaleggio "dirige il M5S: è lui quello che decide, che coordina l'azienda che gestisce il blog. Quando vogliono si firmano, altre volte ci sono dei post che non si sa chi li scriva - e ha ribadito - quello è un blog personale quando va bene, altre volte viene detto no, se l'ha scritto il blog è legge: ognuno lo usa come vuole".

Fabrizio Bocchino, un altro dei 4 espulsi, ad Agorà: "Grillo non ha la cultura del dissenso, questo è il problema principale. Noi non sappiamo perché siamo stati cacciati, possiamo solo dedurre che tutto sia dovuto a un comunicato, comparso qualche giorno prima, in cui criticavamo il colloquio tra Renzi e Grillo, in modo peraltro moderato. Il pensiero critico in un movimento così variegato, che prende consensi da destra e da sinistra, è fondamentale". "Noi quattro espulsi - ha aggiunto Bocchino - abbiamo un`attività parlamentare molto cospicua. Se espelliamo tutti i senatori che lavorano, che rispettano le regole e che restituiscono i soldi andrà a finire che svuoteremo il MoVimento di quelle competenze necessarie per cambiare il Paese".

Ironico il tweet di un altro degli espulsi, il senatore Francesco Campanella: