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POLITICA

Opposizione abbandona lavori

Manovra, via libera commissione bilancio al maxiemendamento senza l'opposizione

La seduta della commissione bilancio del Senato è stata sospesa. Il presidente di accingeva a leggere il parere per l'aula quando è stato fermato dalle proteste dell'opposizione. Nel provvedimento tagli agli investimenti: -5,4 miliardi in 3 anni. Rinviate le assunzioni della Pubblica Amministrazione.  Stralciata la norma su Ncc: "Mancano coperture"

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Via libera della commissione bilancio del senato al maxiemendamento alla manovra. Il testo è stato votato solo dalla maggioranza. Tutta l'opposizione ha abbandonato la commissione.

Palazzo Madama in stallo sulla manovra. La seduta d'aula doveva riprendere alle 16. In realtà ci sono state due ore abbondanti di ritardo a causa del protrarsi dell'esame in commissione Bilancio,
peraltro sospesa per un'improvvisa bagarre.

Forza Italia abbandona i lavori
"Non siamo in condizione di esprimere il nostro voto: Forza Italia abbandona la commissione": lo annuncia Gilberto Pichetto Fratin di FI alla ripresa dei lavori della commissione Bilancio del Senato. 

Pd non vota in commissione
"Una vergogna, una forzatura inaccettabile, non partecipiamo al voto, a questa farsa". Lo ha annunciato il capogruppo del Pd in commissione Bilancio del Senato Antonio Misiani nelle dichiarazioni di voto sul maxiemendamento alla manovra. "Il presidente Pesco si è dimostrato non adeguato, si dimetta perchè non ha garantito tutti i gruppi", ha aggiunto Misiani.

Pd e FI: Casellati convochi capigruppo
I capigruppo del Pd Andrea Marcucci e di Forza Italia Anna Maria Bernini hanno chiesto al presidente del senato Maria Elisabetta Alberti Casellati la convocazione della conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, "visto il caos sulla legge di bilancio". 

Cambia il testo. Le opposizioni: "Vergogna"
In precedenza era stato dato il via libera al maxiemendamento alla manovra. Il testo della legge di bilancio - il cui approdo in Aula al Senato ha subìto diversi rinvii - era stato bollinato dalla Ragioneria dello Stato. 

Il testo è nuovamente cambiato. Le modifiche sono state elencate in commissione dal presidente Daniele Pesco. "C'è stata la necessità di apportare correzioni formali, di errori materiali e di coordinamento", ha spiegato. 

"Dateci un testo, vergogna, siete dei buffoni", urlano i senatori delle opposizioni davanti all'ufficio del presidente della commissione bilancio Daniele Pesco poco prima che riprenda l'esame del maxiemendamento. "Il sottosegretario Garavaglia - spiega il capogruppo Pd in commissione Antonio Misiani - ci ha detto un'ora e mezzo e fa che ci sono delle correzioni formali, di drafting, ma ancora non sappiamo niente".

Già in precedenza  il capogruppo Dem Andrea Marcucci, aveva protestato: "Non abbiamo ancora il testo che cambierà completamente la manovra. Il Parlamento non ha avuto modo di vederla la manovra. Siamo contro la Costituzione", aveva tuonato, annunciando l'occupazione dell'aula da parte del Pd, durata circa mezz'ora dopo la fine della seduta.

Per la presidente dei senatori forzisti Annamaria Bernini "siamo alla Caporetto politica del governo che fa una cosa sconcia contro il popolo italiano. Prendere in giro il Parlamento per venti giorni è uno sfregio ai loro elettori".


Stralciata norma NCC: "Manca copertura"
Viene stralciata dalla manovra, in quanto priva di coperture, la norma che riguarda gli NCC. Lo annuncia il sottosegretario Massimo Garavaglia in commissione al Senato: "Da un'analisi sul comma 160bis, il governo ha fatto una valutazione: potrebbe comportare costi aggiuntivi e quindi una scopertura. Per questi motivi il governo ne chiede uno stralcio. Rivedremo il tema successivamente". 

Dopo lo stralcio delle norme sul noleggio con conducente dalla manovra il governo, secondo quanto si apprende da fonti di maggioranza, starebbe pensando a un decreto ad hoc di proroga dell'attuale quadro di norme per gli Ncc in attesa di un intervento più organico di riforma.

Il governo pone la fiducia, annunciato il voto in serata
Il governo ha posto la questione di fiducia sul testo del maxiemendamento. Ad annunciare il voto di fiducia che si terrà in serata è stato il ministro per i rapporti con il Parlamento, Fraccaro, tra le proteste delle opposizioni. "Il governo sottopone alla presidenza il testo di un emendamento interamente sostitutivo dell'art.1 sul quale verrà posta la questione di fiducia", ha detto il ministro. Il testo del maxiemendamento, ha annunciato poi la presidente del Senato, Casellati, è stato trasmesso alla commissione Bilancio. La seduta è stata quindi sospesa fino al termine dei lavori della commissione.

Maxi-tagli a investimenti, -5,4 mld in 3 anni. Fondo Mef da 9 mld a 3,6 mld
Il maxi fondo per gli investimenti da 9 miliardi in tre anni previsto dalla manovra diventa un mini fondo da 3,6 miliardi nel triennio. È quanto si evince dal maxiemendamento presentato in Senato.

Nel 2019 il fondo istituiti presso il Mef ammonta ora a 740 milioni di euro (contro i 2.750 della versione originaria), nel 2020 a 1.260 milioni (da 3.000 milioni) e nel 2021 a 1.600 (da 3.300). In totale il taglio è di 5,4 miliardi.  

Conte: "Siamo in zona Cesarini"
"Siamo in zona Cesarini", ha ammesso ieri il premier, aggiungendo che "ci rendiamo conto che abbiamo creato nostro malgrado un rallentamento dei lavori parlamentari. Confidiamo che nella giornata di domani la manovra al Senato possa essere approvata".

Salvini: "Non stacco la spina, vado avanti"
Staccare la spina al governo prima delle europee? "Non stacco niente, si va avanti cinque anni". Così risponde il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, a margine dei lavori sulla manovra al Senato. "Io ho i sondaggi tutte le settimane e non c'è alcun arretramento della Lega al nord", aggiunge.

Casellati bacchetta il governo
"Pur comprendendo le difficoltà del governo, anche nell'interlocuzione con l'Ue, mi corre l'obbligo di invitare la maggioranza e il governo ad avere un percorso legislativo più regolare, non con questa tempistica a singhiozzo. Un percorso rispettoso dell'Assemblea del Senato", è stata la bacchettata della presidente Casellati.

Fraccaro assicura rispetto per il Parlamento
"Noi abbiamo difeso la sovranità dell'Italia, la legge di bilancio arriva in ritardo perché per la prima volta da anni ci ha lavorato il Governo e non l'ha dettata l'Ue". Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro. "Rispettiamo il Parlamento, chiamato ad esaminare un testo che rispecchia la volontà dei cittadini e non i diktat di qualche tecnocrate. Consegniamo alle Camere la manovra del popolo e non la solita letterina Ue, ora è nostro dovere lavorare tutto il tempo necessario per approvarla".

Slitta al 28-29 dicembre l'esame dell'Aula della Camera
Slitta intanto al 28 e 29 dicembre l'esame della manovra da parte dell'Aula della Camera mentre il 27 lavorerà la Commissione Bilancio. Lo comunicano fonti della Presidenza di Montecitorio.

Fico: istituzioni ci sono e sono ben salde 
"Le istituzioni ci sono, sono forti e sono istituzioni repubblicane ben salde. Il rapporto difficile tra governo e Camere e sempre esistito, non è un dato di questo presente, ed io sto cercando, come ho detto da gennaio, di far arrivare meno decreti legge proprio per riuscire a risolvere questo tipo di problematica". Così il presidente della Camera, Roberto Fico, a Napoli a chi gli ha chiesto della manovra e dell'allarme lanciato ieri da Emma Bonino al Senato. "Molti si lamentano del fatto che la legge non è stata discussa dal Parlamento e hanno ragione, però non succede solo da oggi. Noi dobbiamo far sì che questa cosa non succeda più perché i presidenti della Camera e del Senato non vogliono che il Parlamento lavori in questo modo", aggiunge Fico. "Il Parlamento è e deve rimanere centrale, però è chiaro che spesso c'è un problema da questo punto di vista". 

Fonti governo all'Adnkronos: "C'erano errori in maxiemendamento"
Fonti M5S dell'esecutivo parlano all'Adnkronos di "errori" contenuti nel testo del maxiemendamento - presentato oggi al Senato per la fiducia - che è arrivato questa mattina sulla scrivania del governo gialloverde. "C'erano emendamenti respinti...", puntano il dito i grillini. I pentastellati avrebbero dunque rimandato indietro il testo richiedendo le dovute correzioni. E solo dopo questa ulteriore 'revisione' sarebbe arrivata la bollinatura del maxiemendamento da parte della Ragioneria dello Stato.

"Vogliono far ricadere su di noi, sulla politica, la responsabilità di tutto questo. Ma è dei tecnici - attaccano dal governo, sponda M5S - la colpa dei ritardi: ci costringono così a lavorare con l'acqua alla gola". La teoria dei 5 Stelle è che, negli apparati tecnici del Mef, "qualcuno voglia metterci in difficoltà e sporcare la vittoria del premier Giuseppe Conte nella trattativa con l'Europa".